Mancano i vaccini non solo per  cittadini ma anche per i medici di famiglia. A farne le spese sono materialmente i pazienti fragili che da mesi attendono di ricevere le dosi promesse. Tra ieri e sabato una decina di medici di famiglia non hanno potuto ritirare le dosi già programmate al centro vaccinazioni di Oristano.

Sulla vicenda prende posizione anche l’Ordine dei medici di Oristano. “In questi giorni - dice il presidente Antonio Sulis - si sta verificando ripetutamente il caso di medici di famiglia che prenotano i vaccini, convocano i pazienti e fissano le visite domiciliari per le somministrazioni, ma quando si recano all'hub vaccinale le dosi non vengono consegnate. Condividiamo la presa di posizione del Sindacato dei Medici di Medicina Generale della provincia di Oristano sul difetto di organizzazione anche per quanto riguarda la piattaforma informatica.  Oggi abbiamo avuto notizia che i vaccini che i medici di medicina generale della provincia di Oristano prenotano tramite portale regionale non vengono inviati all'Assl Oristano. Pare che questo sia il motivo per cui il servizio di Igiene pubblica non è in grado di consegnare le dosi prenotate. La cosa sarebbe gravissima, viste le accuse di non collaborazione ricevute sia dall’assessore regionale Nieddu che dal commissario Temussi”.

Un medico di famiglia che segue i pazienti nei Comuni di Solarussa, Zerfaliu e Siamaggiore, ha dovuto rimandare gli appuntamenti con gli assistiti per ben due volte consecutive. “Dopo essere stata avvisata per il ritiro delle siringhe sabato scorso - racconta Maria Francesca Sanna – ed aver atteso insieme ad altri colleghi, non ci hanno consegnato i vaccini perché non erano arrivati. E’ accaduta la stessa cosa anche oggi. Questi inconvenienti ci mettono in difficoltà perché nel giro di 48 ore abbiamo dovuto avvisare i pazienti per ben due volte, creando seri problemi soprattutto a quelli fragili”.

Una segnalazione sulle gravi disfunzioni al centro vaccinazioni di Oristano arriva anche da Terralba.

“Dopo aver ricevuto l’Sms di conferma con l’appuntamento – racconta Pierpaolo Porcheddu decano dei barbieri del paese - mi sono presentato giovedì scorso al centro di vaccinazione di Oristano. Dopo aver atteso quasi tre ore all’esterno al freddo, il medico ho chiesto la mia età ed ha spiegato che il vaccino non era disponibile. Ho chiesto che il disguido venisse annotato nel modulo di consenso e sono tornato a casa disgustato.  Non so se tornerò a vaccinarmi con una disorganizzazione di questo genere”.  

Anche il sindacato dei medici di famiglia ha protestato per questa assurda vicenda. “La Fimmg di Oristano stigmatizza la presa di posizione della Ats sulla partecipazione dei medici di famiglia alla campagna di Vaccinazione anti Covid – dice il segretario provinciale Sandro Usai - accuse ingiustificate e poco velate minacce di ritorsioni basate sul nulla in una situazione di paradossale disorganizzazione della distribuzione dei vaccini ai confini della realtà”. Secondo Usai la prenotazione delle dosi su sulla piattaforma smartsheet è possibile soltanto dalle province di Cagliari e Sassari (quindi i medici della Sardegna dovrebbero ritirare soltanto al Marino di Cagliari e alla Promocamera di Sassari), per cui le altre province si aggiustano con accordi locali più o meno naif.

“L'appuntamento dei vaccini dai centri di stoccaggio è quantomeno variabile e, se non fosse una cosa seria, addirittura comica – aggiunge Sandro Usai - medici che si sciroppano un'ora di strada (dopo aver allertato i pazienti candidati alla vaccinazione) per poi avere la sorpresa che i vaccini non ci sono. Perché? Non sono arrivati dallo stoccaggio. I pazienti? aspetteranno (quelli da vaccinare), avranno pazienza (quelli da visitare), si infurieranno (quelli che non hanno trovato il medico che è mancato due ore), la burocrazia (certificati, ricette ecc.) rimandata a ora da destinarsi.

La reale strategia dell'Ats – conclude il segretario della Fimmg - pare sia quella di lasciare al palo la Medicina di famiglia addossando comunque alla stessa la colpa di un colossale flop organizzativo e di una totale incapacità gestionale”.

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