A Bonarcado torna la Sagra della ciliegia
Il raccolto quest’anno si presenta buono e di qualità eccellenteTorna più gustosa che mai la Sagra de sa Cariasa bonarcadesa domenica 2 giugno, che quest’anno compie 20 anni. Il Coro di Bonarcado organizza insieme con il Comune, pronti ad accogliere tanti degustatori e turisti, che potranno conoscere e apprezzare anche le ricchezze artistiche e storico-architettoniche del borgo montiferrino.
Il raccolto delle ciliegie quest'anno si presenta buono e di qualità eccellente e, nonostante le ultime piogge, si prevedono 60 quintali di delizioso frutto. Nelle bancarelle sarà presente la varietà “duroni precoci”, provenienti anche dai ciliegeti comunali di Pranos e Pabarile.
Rapporto storico quello tra la ciliegia e la comunità bonarcadese, quasi ogni famiglia ha in gestione un appezzamento coltivato a ciliegie. I primi impianti risalgono a oltre 70 anni fa, nelle zone a valle del paese, poi trent’anni fa la scelta di installare le piante in zone più collinari: tra i 600 e i 700 metri. Qualche bonarcadese ha pure coltivato il frutteto a San Leonardo, ottenendo ottimi risultati per ciliegie dalla maturità tardiva.
Una passione ma anche una ricchezza per l’economia locale: «Nelle annate buone si può arrivare anche a una decina di tonnellate di ciliegie per soddisfare il mercato locale e della provincia di Oristano e Planargia», spiega Zenobio Zuddas, presidente del Coro di Bonarcado.
Programma 2 giugno: alle 10 l’apertura degli stand per la vendita delle ciliegie locali e la mostra mercato con l’agroalimentare e gastronomia del territorio presso il parco Ortu Mannu.
Alle 17 spettacolo folkloristico musicale dell’organettista Luca Fadda, la voce di Nicola Melas e Jago Mastinu alla chitarra. Alla stessa ora la degustazione della torta alle ciliegie e dei gustosi frutti. La Sagra si concluderà con la serata musicale in compagnia del gruppo rock Mielardente, a cui seguirà un dj set.
La sagra è anche occasione per scoprire il patrimonio storico-architettonico bonarcadese, tra cui la Basilica di Santa Maria e il santuario, quindi la casa museo dello scultore bonarcadese Nanneddu Sassu.
Il programma (foto Pintus)