Olbia, hotel all'asta per una maxi parcella
Il 19 ottobre prossimo l'edificio nel cuore della città sarà oggetto di una vendita giudiziaria, base d'asta un milione di euro.Che botta per il ragioniere Gaetano Di Felice: dieci anni di processo a Tempio, Sassari e Roma, una sentenza di prescrizione per l'accusa di usura e poi la maxi parcella del difensore arrivata a quota 400mila euro. L'avvocato, un professionista di Terni, a quanto pare non ha avuto soddisfazione e la storia infinita dell'imprenditore umbro trapiantato a Olbia si arricchisce di un nuovo capitolo. L'albergo di Gaetano Di Felice è all'asta, il 19 ottobre prossimo nell'elenco degli immobili messi in vendita dal Tribunale di Tempio ci sarà anche l'hotel Mastino.
L'ASTA L'edificio di via Vespucci per i periti del Tribunale vale un milione e 34mila euro. Questa è la base d'asta, il rilancio per chi sarà disposto ad offrire di più è 50mila euro. L'immobile è stato già affidato al personale dell' Istituto vendite giudiziarie.
I PROCESSI E I SOLDI Il sette maggio del 2001 Di Felice venne condannato dal Tribunale di Tempio a quattro anni di reclusione. Il reato contestato dalla Procura era quello di usura. Molte delle presunte vittime indicate dal pm, in realtà, non avevano subito alcun danno. L'istruttoria dibattimentale diede dunque ragione al difensore Maurizio Mani. Con una importante eccezione, quella di Giovanni Antonio Pitta. I giudici infatti ritennero l'imprenditore olbiese una vittima non virtuale degli interessi fuorilegge applicati dall'albergatore. Di Felice, uscendo dall'aula del palazzo di giustizia disse: «Vado avanti sino al terzo grado, questo è sicuro. Sono innocente, io». In ballo c'erano almeno 7 miliardi di lire. Tra i testimoni del processo anche Flavio Carboni. Alcune cambiali consegnate a Di Felice erano della Cabion Srl, una società riconducibile all'imprenditore di Torralba.
APPELLO E CASSAZIONE Gaetano Di Felice, dopo la condanna di primo grado, entrò molte altre volte in una aula di giustizia. Per i procedimenti di secondo grado si rivolse ad un quotato penalista di Terni. Il professionista si occupò di lui ottenendo buoni risultati. I giudici di secondo grado e quelli di Cassazione ridimensionarono la condanna iniziale. Insomma, l'operazione affidata all'avvocato della città umbra alla fine si concluse con un successo, seppure parziale. Quindi a Di Felice venne presentato il conto di due procedimenti durati diversi anni. L'avvocato dell'albergatore, come succede in questi casi, mise dentro la parcella il costo della prestazione professionale e le spese sostenute per l'assistenza legale. Comprese le trasferte a Olbia.
La fattura è lievitata con il passare del tempo. Decreto ingiuntivo e pignoramento dell'hotel Mastino sono scattati per una somma che supera i 400mila euro.
L'ALBERGO Il Tribunale di Tempio ha già provveduto ad affidare l'albergo di De Felice ai custodi dell' Istituto vendite giudiziarie. Nell'annuncio della vendita si parla di un edificio di quattro piani per complessivi 3500 metri cubi di volumetria. La superficie del lotto è di 750 metri quadri. L'albergo è stato costruito nel 1960. Ogni piano si estende per 250 metri quadri. Qualcuno, dicono in tribunale, è pronto ad acquistarlo.
ANDREA BUSIA