«I rimborsi ci sono.  Anzi no. Anzi sì. Boh». Scegli il sarcasmo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, per descrivere la confusione che pare regnare sulla vicenda delle ulteriori indennità previste per i commissari delle aziende sanitarie della Sardegna appena nominati dalla Giunta Todde: stando alla delibera di assegnazione degli incarichi – dureranno sei mesi – andrebbero a prendere stipendi pari a 167 mila euro l’anno ai quali si dovrebbero aggiungere rimborsi delle spese sostenute per per viaggio, vitto e alloggioL’assessorato smentisce. Truzzu attacca. 

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«Il 27 aprile la Giunta regionale ha approvato una delibera con cui: nomina i commissari delle aziende sanitarie, definisce il loro compenso (pari a quello dei direttori generali), approva lo schema di contratto da sottoscrivere. Inusuale», sottolinea l’esponente di FdI, «che uno schema di contratto sia approvato dalla componente politica e non tecnica». 

Nel contratto, all’articolo 4, «si stabilisce che oltre al compenso, ai commissari spetta anche un rimborso per le spese di viaggio, vitto e alloggio», fa notare Truzzu. 

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Dopo le segnalazioni apparse sulla stampa, «arriva una nota dell’assessorato alla Sanità che dice l’opposto: «I rimborsi non sono dovuti. Sono già compresi nel compenso», si legge. 

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Ma c’è un fatto, avverte l’ex sindaco di Cagliari: «Una nota della direzione non può modificare una delibera né cambiare le clausole di un contratto.

Se davvero si intende escludere i rimborsi aggiuntivi servono una nuova delibera e un nuovo contratto da far sottoscrivere ai commissari. Un nuovo pasticcio in salsa Todde/Bartolazzi». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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