La rosa di pallettoni ha aperto uno squarcio sulla finestra della sala.

Gli autori dell'attentato hanno preso di mira l'abitazione di Emilio Careddu, ex assessore ai Servizi sociali del comune di Villagrande.

L'episodio è accaduto nella tarda serata di venerdì mentre l'uomo, originario dell'Abruzzo ma trapiantato nella frazione di Villanova Strisaili, era in casa con la moglie Maria Vittoria Lepori, insegnante in pensione.

In passato l'abitazione era stata bersaglio di altre scariche di proiettili.

LA PAURA - Erano da poco passate le 22 quando Emilio Careddu e la moglie hanno avvertito gli spari.

Un rumore sordo ha bucato il silenzio della sera nella frazione dove la maggior parte dei residenti era all'interno delle abitazioni. I pallettoni si sono conficcati sulla finestra che guarda verso la strada di collegamento al lago Flumendosa.

La villetta dei coniugi è l'ultima del viale, nel rione di S'Accorradorgiu.

Alla centrale del 112 di Lanusei hanno raccolto la segnalazione e sul posto si è precipitata una pattuglia della stazione di Villagrande con in testa il maresciallo Stefano Manca.

I militari hanno ascoltato le testimonianze dell'ex imprenditore che per anni ha diretto un'attività nel settore elettrico e della moglie.

La zona è stata illuminata dai lampeggianti delle auto dei carabinieri, che hanno effettuato i primi rilievi in attesa di un sopralluogo del nucleo investigativo del comando provinciale di Nuoro.

Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Lanusei, scavano nella vita della famiglia Careddu per risalire al movente dell'attentato. Emilio Careddu ha un passato nella politica attiva di Villagrande e della frazione.

Dal 1995 al 2000 ha ricoperto la carica di assessore ai Servizi sociali nell'esecutivo guidato da Giampiero Vargiu.

I PRECEDENTI - Durante il suo mandato amministrativo Careddu, a lungo tesserato con il Pds, era stato destinatario di altre intimidazioni.

Erano gli anni in cui l'amministrazione Vargiu finì, in più di un'occasione, nel mirino degli attentatori.

Oltre a Careddu i messaggi di fuoco li avevano ricevuti lo stesso sindaco e la vice Gabriella Dionis.

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