In Italia è boom di ultracentenari, con quasi 22mila persone che nel 2023 hanno spento 100 candeline.

I “super longevi”, secondo l’Istat, vivono nel Nord Italia e in Ogliastra: una delle 5 Blue Zones, le aree del mondo con la popolazione più anziana (e in salute). Sul podio sardo si posiziona Perdasdefogu, paese entrato nel Guinness dei primati grazie ai suoi 8 over 100 su 1740 abitanti (uno ogni 250) e oggi sotto la lente d’ingrandimento degli studiosi che vogliono conoscerne i “segreti”. Nel Comune infatti i centenari hanno aperto le loro case ai ricercatori per portare avanti un progetto scientifico che vuole esplorare le ragioni profonde del vivere a lungo.

Il numero sempre maggiore di centenari «giustifica l'entrata nell'uso comune del termine Quinta Età, a partire dai 90 anni. Se non sembra modificabile l'aspettativa di vita massima - spiega Niccolò Marchionni, presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica - pari a circa 120 anni, stiamo però aumentando il numero di soggetti che si avvicinano a quel limite». Ambiente e genetica giocano un ruolo importante. «I geni - precisa Marchionni - impattano per non più del 30% mentre per il resto, a pesare, sono gli stili di vita. In primis una dieta mediterranea, con poche calorie, ricca di frutta, verdura e omega 3. Tra le condizioni che accomunano super centenari vi è il mantenere relazioni sociali, vivere a casa propria ed evitare la sedentarietà, mantenendo un'attività fisica moderata continua, come comminare».

«L'aumento degli ultracentenari - aggiunge il presidente della Società di Geriatria Andrea Ungar - dimostra che, non solo la popolazione italiana invecchia, ma soprattutto che invecchia bene perché chi supera i cento anni di solito, fino ad almeno 85 anni è stato pienamente in salute attivo». Intanto la ricerca svela novità sui geni che mettono al riparo dalle malattie tipiche dell'invecchiamento. Uno studio su Nature Aging, condotto dall'Albert Einstein College of Medicine di New York, ha scoperto nel Dna dei centenari rare varianti genetiche protettive: un punto di partenza per sviluppare farmaci capaci di rallentare i processi alla base dell’invecchiamento.

(Unioneonline/v.f.)

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