A Cagliari, in Corte d’Assise, è iniziato il processo che vede imputata Alba Veronica Puddu, la dottoressa di Tertenia accusata di omicidio volontario, circonvenzione di incapace e truffa per aver “convinto” alcuni pazienti oncologici a sottoporsi a cure alternative mediante ultrasuoni. 

In aula erano presenti gli avvocati Michele Zuddas e Nicola Andrea Oggiano, difensori della dottoressa, coinvolta anche in un secondo procedimento, per truffa aggravata e lesioni volontarie gravi.

Secondo l’accusa avrebbe diagnosticato ai pazienti patologie “inesistenti” per poi curarle con il suo metodo alternativo e avrebbe inoltre spinto una donna a interrompere le cure per l'ipertiroidismo e a sostituirle con quelle da lei proposte, aggravando il quadro clinico. Accuse, queste ultime, per le quali la Puddu dovrà comparire davanti al gup di Lanusei Mariano Arca l'11 maggio prossimo.

Il procedimento a Cagliari è stato invece rinviato a causa dell'indisponibilità del collegio di giudici designato, che verrà sostituito a partire dal 30 settembre quando in aula verranno sentiti i primi testimoni chiamati dall’accusa. 

La vicenda mediatica e giudiziaria che vede protagonista la Puddu è iniziata subito dopo un servizio delle Iene, andato in onda a fine 2017.

Tre i pazienti della dottoressa deceduti, ma l'accusa di omicidio volontario è rimasta in piedi solo per uno dei tre decessi, visto che negli altri due casi, secondo il consulente della Procura, non ci sarebbero stati collegamenti con le cure proposte. 

Attualmente la Puddu è interdetta dall’esercizio della professione. 

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata