In 102 giorni 233 persone sono state allontanate dalle spiagge perché in compagnia dei propri cani. Più di due casi al giorno (il record alla seconda postazione della Capannina: 78). Non potevano entrare, nonostante la presenza di adeguata segnaletica, e i bagnini dell’associazione di protezione civile Alpherat Regulus hanno applicato la norma che vieta l’accesso agli animali se l’arenile non è tra quelli indicati a ospitarli. Lungo i 17 chilometri di litorale l’unica spiaggia che può accoglierli è quella di Zaccurru. Il numero degli allontanamenti è una delle voci contenute sul bilancio della campagna estiva condotta in sette postazioni - tutte dotate di defibrillatore - dagli angeli della spiaggia, il cui servizio è stato inaugurato il 20 giugno e si è concluso il 30 settembre. Sono stati 65 gli interventi su persone in difficoltà, la maggior parte dei quali a Foxi Lioni dove 11 sono stati i salvataggi avvenuti in condizioni di mare molto mosso.

A 77 persone è stata ordinata l’interruzione dell’attività di pesca condotta fuori orario, mentre 86 sono stati gli allontanamenti di natanti dalla zona riservata alla balneazione. In un caso, alla Capannina, il bagnino è intervenuto anche per salvare un gabbiano in difficoltà. Alessio Tedone, vicepresidente di Alpherat Regulus, che per il quinto anno di fila ha gestito il servizio, traccia un bilancio positivo: «Possiamo evidenziare un riscontro del tutto positivo, per il quinto anno di seguito, per il posizionamento delle boe che delimitano la zona di balneazione e acque sicure che danno la possibilità di lavorare in condizioni di maggiore sicurezza, fattore che è reso ancora più efficace con l'ausilio delle unità di defibrillazione e dal pattino, di cui è dotata ogni postazione, che si è rivelato molto utile, per non dire essenziale, in diverse occasioni. Ausili forniti dal Comune di a Tortoli».

La sinergia tra associazione, amministrazione ed entità di pubblica sicurezza è stata fondamentale per la buona riuscita del servizio di salvamento: «Un insieme di fattori e la collaborazione con il Comune, polizia locale, Circomare e forze dell’ordine, sempre presenti, ha permesso il perfetto funzionamento del servizio per tutto il periodo. Le boe che delimitano la zona di balneazione hanno dato la possibilità di lavorare con maggiore sicurezza».

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