Prosegue in Corte d’Assise a Cagliari il processo ad Alba Veronica Puddu, la dottoressa di Tertenia accusata di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa.

Oggi in aula ha parlato Erica Caboi, la moglie di Fiorenzo Fiorini, il 57enne morto dopo atroci sofferenze a causa di un melanoma infiltrante di quarto grado.

"Dopo il trattamento la dottoressa diceva a mio marito che era 'pulito', invece il tumore andava avanti", ha ricordato la donna.

Puddu, per l’accusa, avrebbe infatti curato pazienti affetti da tumori con metodologie alternativi e, tra queste, gli ultrasuoni. Cure che, secondo la Procura, non avrebbero prodotto alcun effetto, anzi avrebbero ridotto l'aspettativa di vita dei malati e accelerato la morte.

I primi testimoni si sono presentati davanti alla Corte presieduta dal giudice Tiziana Marogna, e tra questi Erica Caboi che ha raccontato come il marito si fosse convinto a seguire le "cure" dell'imputata, rinunciando anche all'asportazione di un linfonodo. Costituitasi parte civile con gli avvocati Rita Dedola e Mauro Massa, ha ripetuto che Alba Veronica Puddu avrebbe dato speranze al suo consorte. Poi l'aggravarsi delle condizioni, il ricovero e la morte in pochissimo tempo.

Durante l’udienza odierna c’è stato anche un colpo di scena poiché alcuni degli incontri con la dottoressa, le sedute con gli ultrasuoni ogni dieci giorni, sarebbero stati ripresi dalla moglie di Fioroni con il proprio telefonino. I giudici hanno ordinato l’acquisizione dei filmati.

Sul banco dei testimoni, inoltre, Maria Lucchesa Spanu, sorella di Davide, morto sempre nel 2017 dopo le cure dell'imputata, accusata in questo caso di circonvenzione di incapace e truffa. Aveva un tumore al colon con metastasi al fegato. "Mio fratello ha fatto un primo ciclo di ultrasuoni per 15 giorni di seguito, due ore al giorno costate 90 euro l'una - ha spiegato - e durante questo trattamento dormiva nella stanza sopra lo studio che pagava 20 euro a notte". Alba Veronica Puddu, 51 anni, due anni fa è stata sospesa dall'ordine dei medici di Nuoro. È difesa dagli avvocati Michele Zuddas e Nicola Andrea Oggiano, e oggi non era presente in aula.

L'indagine in cui è coinvolta era partita dopo un'inchiesta de "Le Iene" trasmessa il 19 novembre 2017 su Italia 1, in cui venivano segnalati casi di malati oncologici che avevano abbandonato le terapie tradizionali per quelle proposte dall'imputata, che ora rischia l'ergastolo. 

Prossima udienza il 16 dicembre.

(Unioneonline/s.s.)

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