Un silenzio irreale, come se il tempo si fosse fermato, ha accompagnato una catena umana che si è snodata in corso Umberto ed è proseguita in via monsignor Virgilio a Tortolì, fino ad arrivare davanti alla casa di Mirko Farci, il 19enne ucciso a coltellate martedì mattina mentre tentava di proteggere la madre Paola Piras - ancora in coma farmacologico in ospedale - dall'aggressione dell'ex compagno della donna, Masih Shahid, operaio di origini pakistane già in carcere a Lanusei.

I compagni dell’Istituto alberghiero Ianas, la scuola dove tra qualche mese Mirko si sarebbe diplomato come chef, hanno voluto dire no a ogni forma di violenza e rendere omaggio a quel ragazzo “dolce e gentile” con un lungo serpentone.

Gli studenti, tutti con un cartello sul petto con la scritta "Codice Rosso", si sono posizionati in mezzo alla carreggiata, uniti l’uno all’altro con un nastro bianco e con dei fiori in mano. Ai lati della strada due ali di folla, anche loro in silenzio, ma presenti per piangere Mirko e condannare quel gesto che ha sconvolto l'intera cittadina dell’Ogliastra.

Spiccano dei palloncini colorati davanti alla panchina di fronte alla casa della famiglia Piras e arriva anche la Giunta comunale con in testa il sindaco Massimo Cannas e alcuni consiglieri regionali. Tutti attoniti, addolorati, rispettano il silenzio.

Alle 17 i funerali di Mirko: a celebrarli il vescovo di Lanusei, monisgnor Antonello Mura, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Il sindaco ha decretato il lutto cittadino. I compagni di scuola aspetteranno il feretro all'uscita dalla chiesa con in mano i cartelli scritti in queste giornate di dolore per ricordare Mirko. 

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata