La procura di Lanusei ha chiuso l'inchiesta sulle presunte irregolarità nelle operazioni di sanificazione dell'ospedale Nostra Signora della Mercede e degli altri presidi territoriali dell'Ogliastra. Sette gli indagati con l'accusa di inadempimento e frode in pubbliche forniture. 

L'avviso di conclusione delle indagini, preludio di una possibile richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato dai carabinieri a sette dipendenti della cooperativa siciliana con sede a San Cataldo (Caltanissetta), aggiudicataria dell'appalto.

Il referente della coop sul territorio è accusato anche del reato di minaccia grave nei confronti del direttore sanitario della Assl ogliastrina.

LE INDAGINI – Il fascicolo era stato aperto nel gennaio 2021, in piena emergenza Covid, a seguito di una serie di minacce nei confronti dei vertici dell'Assl e di denunce incrociate, provenienti dai lavoratori della coop e dai responsabili dell'azienda sanitaria di Lanusei. Questi ultimi avevano subito il danneggiamento dei macchinari utilizzati per la sanificazione e denunciato condotte "gravemente inadempienti degli obblighi" assunti dalla cooperativa.

Secondo l'accusa gli indagati avrebbero diluito con l'acqua le sostanze utilizzate per la sanificazione, e avrebbero usato anche un altro disinfettante considerato non solo poco efficace, ma persino tossico, per risparmiare sulle materie prime.

Dopo aver raccolto numerose testimonianze, i carabinieri della Compagnia di Lanusei, con il coinvolgimento dei Nas, avevano eseguito una serie di perquisizioni all'ospedale di Lanusei, nelle varie sedi delle guardie mediche e presso le abitazioni dei lavoratori ogliastrini della coop. L'indagine era proseguita con il sequestro a fini probatori dei macchinari, degli strumenti e delle sostanze usate per la sanificazione e aveva portato all'interruzione dei rapporti contrattuali tra la Assl e la cooperativa e all'assegnazione del servizio a un'altra società. 

(Unioneonline/v.l.)

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