Una donazione di circa 300 oggetti d'arte in avorio di eccezionale valore culturale e commerciale, realizzati con zanne di elefante africano di savana e di elefante africano di foresta (specie considerate in forte pericolo di estinzione): collane, bracciali, ciondoli, statuine fatte a mano. È la collezione di don Piero Galvani, raccolta durante gli anni della sua attività missionaria in Africa, ereditata dal Corpo forestale per volontà degli eredi. Il religioso emiliano era morto nel 2015 a Sedilo, dove si trovava in vacanza dai nipoti. E sono stati proprio Claudia e Roberto Riccio, che avevano ricevuto la collezione come da testamento, ad averla voluta donare alla Forestale della Sardegna.

La decisione dei familiari di Galvani arriva con l'obiettivo di far conoscere e rendere pubblica la attività del missionario, che amava particolarmente la Sardegna. Gli oggetti sono stati consegnati dagli eredi singolarmente pesati e catalogati. La collezione sarà ospitata negli uffici della direzione generale del Corpo forestale e sarà a disposizione di chi vorrà prenderne visione.

Don Piero Galvani
Don Piero Galvani
Don Piero Galvani

Don Piero Galvani, nato in provincia di Parma nel 1930, è stato ordinato sacerdote nel 1956. Ha sempre svolto la sua missione di parroco di provincia per la comunità di Podenzano, nei pressi di Piacenza. Per quasi 60 anni, ha arricchito la sua vita sacerdotale alternando sussidi finanziari a distanza con aiuti diretti in favore di missioni umanitarie di mezzo mondo, dall'Africa centrale nell'odierna Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) alle Isole Salomone in Australia, passando per India e Messico. Ha collaborato con il missionario podenzanese Padre Romano Segalini per la costruzione di ospedali, scuole, case per volontari, rischiando la vita in contesti martoriati da guerre civili e comunicando con il resto del mondo attraverso ponti radio di fortuna, che lui stesso costruiva grazie alle sue doti di elettricista.

Nel 2014, all'età di 81 anni, don Piero si è messo al servizio dei più bisognosi in pieno oceano Pacifico, nelle isole australiane di Salomone. La sua ultima missione umanitaria durò circa un anno, quindi il rientro in Italia.

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