Oloè, nessuna frode nella ricostruzione del ponte. Assolti tutti gli imputati
Nella sentenza emessa dal tribunale di Nuoro, si legge che nel rifare la struttura non è stato utilizzato materiale più scadente rispetto a quanto inserito nell’appaltoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel rifare il ponte di Oloè, sulla strada provinciale 46 tra Dorgali e Oliena, crollato in seguito all'alluvione Cleopatra del 2013, non è stato utilizzato materiale più scadente rispetto a quello previsto nell'appalto e la variante al progetto iniziale.
È quanto ha stabilito questa mattina il giudice del Tribunale di Nuoro, Giovanni Angelicchio, che dopo quattro anni di processo ha assolto i tre imputati, l’imprenditore Roberto Sacramati, amministratore unico della Costruzioni Sacramati (che vinse l'appalto per la ricostruzione), Gianfranco Castiglioni, direttore tecnico della ditta, e Antonio Giacobbe, direttore dei lavori dell'Anas, perché il fatto non sussiste (l’accusa era quella di frode nelle pubbliche forniture), e per non aver commesso il fatto (per l’attentato alla sicurezza dei trasporti).
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Luca Accardo, Maurizio Serra e Valerio Fundarò.
In discussione la Procura aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati per la frode nelle pubbliche forniture e l’assoluzione per l’attentato alla sicurezza dei trasporti.