Sentenza di assoluzione con formula piena. Una vera liberazione per l'ex ragioniere del Comune di Nuoro Gino Cannas finito prima sotto inchiesta e poi a processo per peculato.

Il verdetto assolutorio pronunciato dal giudice Giorgio Cannas (a latere Tommaso Bellei e Sara Perlo) è stato accolto da un uomo amareggiato, ma finalmente sollevato dal peso dei sospetti, dal complesso iter giudiziario innescatosi in seguito a un’accusa che sentiva profondamente ingiusta.

A far partire le indagini era stato un esposto interno alla stessa amministrazione comunale. L’assoluta estraneità è stata ribadita in aula anche ieri durante nuove dichiarazioni spontanee dopo che la Corte aveva nelle scorse settimane chiesto un’integrazione probatoria.

Ieri nuova deposizione di un dirigente del Comune e dello stesso imputato che ha chiarito altri aspetti ancora non approfonditi della vicenda. La contestazione nei confronti di Cannas – andato in pensione nel 2011 - era quella di essersi appropriato in maniera indebita di somme (74 mila euro) di fatto appartenenti all'ente per il quale lavorava.

Il gruzzolo avrebbe fatto parte di somme che dovevano essere destinate a cittadini residenti all'estero e che dovevano tornare per il voto.

Un'accusa respinta dall'imputato – difeso dall’avvocato Basilio Brodu - che ha sempre dichiarato di aver lasciato i conti in ordine e di non aver recato nessun danno all’amministrazione e di aver agito con trasparenza e regolarmente nella cassa dell’ente.

Anche il pm Tommaso Giovannetti aveva chiesto l’assoluzione dell’uomo dopo che nel processo è emerso, attraverso la produzione di documenti contabili, che non ci fu alcun danno per le casse del Comune perché lui aveva versato il denaro.

“Ha finalmente termine una vicenda che sul piano umano e lavorativo profondamente amareggiato”, ha dichiarato il ragioniere Gino Cannas dopo la lettura della sentenza, “dopo tanti anni di lavoro onesto nell’amministrazione comunale questa vicenda non mi ha però fatto perdere la fiducia nell’operato della magistratura e della giustizia”.
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