La provincia di Nuoro si conferma in testa alla poco invidiabile classifica italiana degli omicidi volontari in rapporto al numero degli abitanti (5 ogni 100mila residenti).

È quanto emerge dalla mappa dei reati stilata dal Corriere della Sera sulla base dei dati dell'Istat relativi alle denunce presentate nel 2014.

Nulla di nuovo ci sarebbe da aggiungere, visto che il capoluogo barbaricino detiene ormai da tempo questo pessimo primato, nonostante negli ultimi anni agguati e morti ammazzati legati a faide e vendette siano per fortuna in netta e costante diminuzione.

Eppure Nuoro e il suo territorio continuano a lasciarsi alle spalle realtà come Crotone (seconda con 3,4 omicidi ogni 100mila abitanti), Catania (2,5) e Ragusa e Napoli (1,9), tutte province ad alta densità mafiosa squassate quasi giornalmente da sanguinose guerre tra clan e considerate tra le più violente d'Italia.

Riguardo alle altre tipologie di reato prese in considerazione dall'indagine - dalle estorsioni alle rapine in banca, dallo sfruttamento della prostituzione ai furti di auto - va invece decisamente meglio: nessuna delle province sarde compare nelle prime posizioni.

Mancano però i dati relativi agli atti intimidatori in genere e contro amministratori e istituzioni locali in particolare, "settore" criminale dove la Sardegna, come dimostra l'inchiesta pubblicata oggi dall'Unione Sarda, è nettamente la Regione più turbolenta d'Italia, con un rapporto di 8,3 denunce ogni 100mila abitanti, il quadruplo della media nazionale che è di 2,1.
© Riproduzione riservata