"Mario in fuga? Guardi, ho sentito un'ora fa al telefono l'avvocato in Kenya. Si è appena conclusa l'udienza a Nairobi, Mario è comparso regolarmente davanti ai giudici e avrà un'altra udienza giovedì alle 10 del mattino, sempre a Nairobi". Ieri, in tarda serata, uno strettissimo parente di Mario Mele, il 56enne nuorese arrestato mercoledì scorso a Malindi, smentiva la sua presunta scomparsa dalle prigioni del Kenya, che qualcuno ha definito fuga.

A creare l'ennesima notizia incontrollata, il tam-tam nato dal web già da domenica, e riportato prima da alcuni siti locali, poi da alcuni quotidiani kenioti, e infine arrivato nelle redazioni di alcuni giornali in Italia solo ieri sera. Una notizia vecchia di almeno 48 ore.

L'imprenditore era scomparso domenica mattina per alcune ore. Né il suo avvocato kenyota, John Khaminwa, né i familiari in Italia sapevano che fine avesse fatto. Mele domenica era stato prelevato da Mombasa, luogo in cui era stato portato subito dopo l'arresto, e trasferito senza alcuna comunicazione a Nairobi. Un giallo riferito ieri dal suo avvocato, che ha spiegato come Mele fosse stato spostato dalla sua cella e portato in un luogo sconosciuto. Si temeva anche un trasferimento fuori dal Paese. Solo dopo diverse ore, e con l'interessamento dell'ambasciata, Khaminwa ha scoperto che l'imprenditore nuorese era stato trasferito a Nairoibi, dove ieri è stato sentito dal giudice.

Domani ci sarà una nuova udienza, che chiarirà così definitivamente la sua posizione: su Mele infatti pende un mandato di cattura internazionale dal 2013, in relazione a una presunta evasione fiscale da 17 milioni di euro.
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