Un sì monco, quello del consiglio comunale di Macomer, all'apertura nell'ex carcere del centro regionale di permanenza e rimpatri dei migranti, il cosiddetto Cpr.

Con i soli voti della maggioranza è stata votata una delibera, che dà mandato al sindaco a un confronto con il ministero con precise garanzie.

Prima di tutto che Macomer e il territorio siano esentati da centri di accoglienza straordinaria di qualunque dimensione, che sia garantito il rispetto della dignità umana per ogni ospite della struttura, che sia rafforzata la presenza delle forze dell'ordine a Macomer e nel Marghine, che il personale per far funzionare la struttura sia assunto nel pieno rispetto delle norme di legge e dei principi di massima trasparenza.

Ancora, è stato posto come vincolo anche che il presidente della Regione sia garante del rispetto delle condizioni poste dal consiglio comunale.

Con la delibera, inoltre, si chiede l'attivazione di tutte le iniziative necessarie per informare i cittadini.

Respinte la richiesta della minoranza, che poi ha abbandonato l'aula, di far decidere i cittadini con un referendum.

Alla riunione hanno partecipato l'assessore regionale Filippo Spanu e l'incaricata del presidente Pigliaru sulla questione migranti Angela Quaquero.
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