Il nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti che la Regione realizzerà a Tossilo, (salvo bocciatura del Consiglio di Stato, che si dovrà pronunciare entro la prossima primavera), dovrà bruciare 200 mila tonnellate annue di rifiuti, contro le 120 mila che venivano bruciate fino a due anni fa.

Lo denunciano i comitati Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna, che attaccano le scelte fatte dalla Giunta regionale, la quale alla vigilia di Natale ha approvato l'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti.

“Si prospetta per la Sardegna l'ennesima occasione persa per una corretta gestione del settore- scrivono unitariamente i due comitati- a uscire maggiormente mortificate dalla scelta della Giunta Pigliaru sono le volontà delle comunità locali, dei Comuni del territorio e della Provincia di Nuoro che più volte, in maniera diversa, avevano dichiarato la loro contrarietà alla realizzazione di un'opera inutile e dannosa”.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il consigliere regionale del Pd Daniela Forma, che si appella ora ai sindaci e consiglieri comunali del Marghine.

“E' importante che i nostri comuni- scrive Daniela Forma- alla luce del nuovo scenario che si sta profilando e che vede il polo di termodistruzione rifiuti di Tossilo quale riferimento per il centro e il nord della Sardegna, facciano sentire la propria voce e chiedano alla Regione di rispettare i deliberati”.
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