Un impegno per il futuro, con tanta tecnologia e partecipazione dei cittadini. Questo il nuovo piano industriale per la gestione dei rifiuti, presentato e approvato dal consiglio comunale. Non è solo un progetto tecnico, ma una vera e propria sfida culturale che coinvolge istituzioni, cittadini e operatori. Nella sostanza l'obiettivo è quello di far diventare Macomer un esempio di città virtuosa, capace di coniugare innovazione, tutela dell’ambiente ed equità sociale. Il nuovo Piano Industriale per la gestione dei rifiuti urbani è quindi uno strumento moderno e innovativo che segna un passo decisivo verso una città più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Un servizio più efficiente e vicino ai cittadini e un impegno per il futuro.

Il piano prevede il potenziamento del servizio porta a porta e una riorganizzazione complessiva della raccolta, con l'obiettivo principale di ridurre al minimo i rifiuti indifferenziati e incentivare la raccolta differenziata, in linea con gli obiettivi ambientali regionali ed europei. Una delle novità più importanti riguarda l’introduzione della tariffa puntuale, un sistema equo e trasparente che permetterà a ogni famiglia di pagare in base alla reale quantità di rifiuto prodotto. In questo modo i comportamenti virtuosi saranno premiati, mentre sarà disincentivato lo spreco. Si punta quindi sull’informatizzazione dei servizi, con dei sistemi di tracciamento con microchip, fino a banche dati digitali per monitorare i conferimenti. Un investimento che permetterà al Comune di avere dati precisi, ridurre i costi e migliorare l’efficienza complessiva del servizio.

"Grazie al nuovo modello di gestione - dice l'assessore all'ambiente, Toto Salis - sarà possibile diminuire progressivamente i costi di smaltimento in discarica e aumentare i ricavi derivanti dal riciclo dei materiali. Una gestione più intelligente e sostenibile, che guarda al futuro e al benessere del territorio". Sarà portata avanti una campagna di informazione e sensibilizzazione, con incontri pubblici e strumenti digitali.

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