Il ministero dell'interno ha deciso di aprire a Macomer, nell'ex carcere, il centro regionale di permanenza e rimpatrio dei migranti.

Subito saranno spesi tre milioni di euro per adeguare la struttura, che sarà interessata da importanti interventi strutturali, per renderla dignitosa e sicura.

Divampano però le polemiche.

Dopo la netta opposizione delle minoranze in consiglio comunale, arriva quella del leader di Unidos, il deputato Mauro Pili che tra l'altro scrive: "Spendere 3 milioni di euro nel vecchio carcere per ospitare 100 clandestini algerini è follia. Un atto grave e irresponsabile di Ministero, Regione e Comune. Si sta creando una polveriera sociale in grado di creare gravissimi problemi alla stessa sicurezza. Tutto per accogliere gli algerini, i più pericolosi, che non avranno nessun obbligo di permanenza dentro la struttura e qualsiasi affermazione contraria è destituita di ogni fondamento".

Il sindaco Antonio Succu a stretto giro di posta risponde: "Sarà un centro di detenzione civile e nessuno potrà andarsene in giro liberamente. L'onorevole Pili vuole spaventare la gente utilizzando gli argomenti della peggior destra razzista. Pochi ci cascheranno. Forse non ha ancora capito che la Sardegna ha bisogno di fatti concreti e non di pagliacciate. Abbiamo chiesto che l'ex carcere deve diventare allo stesso tempo sicuro e umanizzato, affinché possa garantire non solo la dignità degli ospiti ma anche la sicurezza dei cittadini".

Al Cpr a Macomer si oppone anche Gina Falchi, candidata sindaco del Movimento Cristiano.

"Si fa cassa sulla pelle degli immigrati- scrive- segno evidente che non ci sono idee e non si ha il coraggio di programmare una seria politica di investimenti per il rilancio del territorio. L'atteggiamento dell'amministrazione è irrispettoso dell'opinione dei cittadini, i quali sono per la maggior parte contrari all'apertura del Cpr. Si continua inoltre a non dire la verità ai nostri concittadini".

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