Macomer: l’antico caseificio e altri luoghi storici rivivono in un cortometraggio
L’iniziativa, fra tradizione e modernità, di Marco Benevole e Antonio RaimondiDieci minuti per raccontare Macomer e le sue storie. È però anche un invito a rallentare i ritmi, ritrovare invece emozioni, dedicarsi al benessere interiore, moderando lo stile di vita.
"Tea Time", l'ora del tè, è anche un cortometraggio per riscoprire la storia della cittadina e promuovere il commercio, nato da un'idea di Marco Benevole (che cura anche la regia) e Antonio Raimondi durante gli anni del Covid. «Attraverso la moda e la bellezza - spiega Marco Benevole, presidente dell'associazione culturale Maart Art City - abbiamo voluto raccontare alcune storie importanti di Macomer. Il primo ciak lo abbiamo fatto nell'antico caseificio Albano, nell'area archeologica industriale, il secondo all'interno delle vecchie officine delle ex Ferrovie Complementari e il terzo girato in piazza Santa Croce. Abbiamo raccontato quella che fino alla metà dell'Ottocento era la piazza principale anche l'ingresso di Macomer».
All'iniziativa si sono poi uniti altre imprenditrici, quali Annamaria Murgia, Stefania Ruiu, Daniela Tondo e Stefania Mura.
Immagini girate in quelli che ora sono soltanto ruderi, ma che rappresentano la storia imprenditoriale della famiglia Albano, arrivata a Macomer alla fine dell'Ottocento, fino a quello che è stata la ferrovia e quale sarà il futuro, che è però una storia ancora da scrivere. Il cortometraggio, giusto il tempo di un tè, sarà presentato domani sera, assieme alle collezioni Primavera-Estate, alle 21.30, nei locali di Barbanera, in via degli Artigiani.