La rete idrica cittadina è quasi interamente nuova, eppure oltre la metà dell'acqua potabilizzata si disperde nel sottosuolo.

La qualità dell'acqua immessa in rete inoltre è da migliorare e va risolto una volta per tutte il problema della non potabilità, abbattendo al contempo i costi di energia elettrica, manutenzione ed erogazione.

Se ne è parlato questa mattina in Comune, durante un incontro tra gli amministratori e i vertici di Abbanoa, che hanno assunto l'impegno di avviare interventi immediati.

Circa 10milioni di euro le risorse finanziarie a disposizione. Parole d'ordine: economicità e sostenibilità ambientale. Due gli obiettivi prefissi: efficientamento della rete idrica e ripristino della condotta di Sant'Antioco che porta l'acqua dalle sorgenti di Scano Montiferro.

Una progettualità importante secondo il sindaco Antonio Succu, per garantire miglior qualità dell'acqua e ridurre gli sprechi. "Pompare l'acqua dall'invaso di Monteleone Roccadoria costa ad Abbanoa circa 1milione e 200mila euro di bolletta energetica -spiega l'amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti-.

Rifornire Macomer per caduta dalle fonti di Sant'Antioco garantirà un netto risparmio dei costi, acqua di qualità, massima efficienza nella gestione degli impianti e minimo impatto ambientale". I lavori partiranno a fine anno per concludersi entro dicembre 2017.

Si interverrà anche sulla rete idrica "colabrodo", che oltre a disperdere il 60% dell'acqua potabilizzata nel sottosuolo, ne compromette la potabilità a causa dei continui interventi manutentivi. "Anche se ormai il 90% dei tubi sono in ghisa sferoidale -spiega il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas- le perdite non sono diminuite. Sostituiremo dunque i vecchi allacci e le tubature in polietilene rimaste, sezionando la rete con strumenti tecnologici e manutenendo i due serbatoi di stoccaggio".
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