Ci vogliono tenacia, dedizione, impegno e una buona dose di sacrificio per raggiungere traguardi importanti e realizzare sogni e progetti futuri.

A 3 anni dalla sua costituzione il gruppo folk "Tamuli de Macumere" traccia un bilancio e nel corso di un convegno presenta ai concittadini la strada percorsa finora.

"Per essere una giovane associazione culturale - racconta Marco Palla, segretario del sodalizio - molto lavoro è stato fatto. Numerose partecipazioni a processioni, sfilate, spettacoli e collaborazioni con altre associazioni, attraverso un viaggio affascinante tra le tradizioni della nostra Isola. Come il Redentore a Nuoro, il festival nazionale del folklore Ballus a Uta o lo scambio culturale con gli attori del festival della Resilienza".

Parola d'ordine: aggregazione sociale, per diffondere tradizioni, usi e costumi del territorio.

"L'obiettivo - spiega Antonio Ledda, presidente dell'associazione - è sensibilizzare la popolazione alla riscoperta delle proprie radici, attraverso i balli tipici, gli abiti tradizionali e le usanze locali".

Composto prevalentemente da giovani, il gruppo Tamuli ad oggi conta una quarantina di iscritti, tra soci, amatori e sostenitori.

"Abbiamo iniziato a frequentare il gruppo - raccontano Ilaria e Francesco, che a soli 12 anni hanno già calcato numerosi palchi della Sardegna-, per avvicinarci alle antiche usanze della nostra città".

Tanti appuntamenti in programma (il primo a Cervia, ad aprile, in occasione de Sa die de sa Sardigna) e un sogno comune: portare oltre mare le tradizioni macomeresi, promuovendo al contempo manifestazioni ed eventi.

"Un'associazione che promuove tradizioni e identità - dice il sindaco Antonio Succu - arricchendo il patrimonio culturale della nostra città".
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