Al via lo Sprar, il progetto del ministero per la micro accoglienza diffusa dei migranti profughi.

Una piccola famiglia di nigeriani è arrivata ieri pomeriggio a Macomer. Lei 23 anni, lui 25, con un bellissimo bambino di appena nove mesi. "Nel vederli ho provato una grande emozione. Mi è venuto un groppo alla gola - dice il vicesindaco Rossana Ledda - quella famigliola esprime solo tenerezza e siamo felici di accogliergli in pace, come sono venuti. È gente buona e mi auguro che possano bene integrarsi nella nostra società".

Decolla così nel Marghine il progetto di micro accoglienza diffusa, il cosiddetto Sprar, per i migranti. Un progetto al quale hanno aderito 7 dei dieci Comuni del Marghine, quindi Macomer, Sindia, Borore, Birori, Bortigali, Silanus e Bolotana. Non ne fanno parte, per varie ragioni, Dualchi, Noragugume e Lei.

"È una giornata storica", ha commentato il sindaco e presidente dell'Unione dei Comuni Antonio Succu e, rivolto alla famiglia nigeriana, ha aggiunto: "Sono persone perbene, oneste, che sono state selezionate dagli organi dello Stato. Fuggono da guerre e carestie e vengono qui perché vogliono una reale inclusione".

In base agli accordi Macomer può ospitare fino a 31 migranti, accolti in varie abitazioni, come in questo caso. L'intero territorio può arrivare ad accogliere circa ottanta profughi, secondo il parametro di 2,9 ogni mille abitanti stabilito dal ministero dell'Interno, che ha assegnato ai sette paesi del Marghine tre milioni e 145mila euro.

Francesco Oggianu
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