Macomer, Ascot chiuso? L’Asl smentisce il sindaco
Le precisazioni dell’azienda dopo le affermazioni di Riccardo UdaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il sindaco Riccardo Uda, in un comunicato, i giorni scorsi aveva denunciato la grave situazione venutasi a creare nel poliambulatorio di Macomer, in particolare la presunta chiusura dell'ambulatorio Ascot lo scorso 4 gennaio.
Ora arriva puntuale la smentita dell'Asl di Nuoro. «Non corrisponde al vero che l'ambulatorio fosse chiuso in data 4 gennaio - è scritto tra l'altro nel comunicato dell'Asl, con affermazioni rilanciate anche dalla direttrice Maria Giovanna Porcu - lo dimostrano le comunicazioni interne, prontamente inviate dal medico in servizio in quella giornata, nelle quali è scritto chiaramente che il professionista ha regolarmente espletato l'attività fino alle 12.15. Dopodiché è stato chiamato per una visita domiciliare su richiesta del dipartimento di Salute Mentale. Ad ogni buon conto il medico in servizio precisa di essersi premurato di far affiggere nei locali dell'ambulatorio l'avviso di temporanea assenza, con i nuovi orari».
L'Asl comunica che gli Ascot del distretto socio sanitario di Macomer sono regolarmente aperti e funzionanti in tutto il Marghine, con 3 medici a Macomer, uno a Sindia, uno a Noragugume, 2 a Bortigali (che include anche Bolotana, Lei e Silanus), quindi uno a Dualchi. Sulla cronica e generalizzata carenza di medici di famiglia, l'Asl conferma la collaborazione tra la direzione del distretto e direzione strategica dell'Asl di Nuoro, per individuare soluzioni organizzative al fine di implementare l'offerta. «Non ultima - è scritto nel comunicato - la proposta ai medici di medicina generale operanti a Macomer, con incarico di titolare, di prestare qualche ora di attività nei locali messi a disposizione nel poliambulatorio di Nuraghe Ruggiu, al fine di dare avvio alla casa di Comunità prevista dal decreto ministeriale».
L'Asl conclude e scrive che, allo stato attuale, nel distretto socio sanitario di Macomer operano 9 medici in servizio negli Ascot, che, pur nelle criticità, peraltro comuni in tutta la Penisola, «assicurano una rete di servizi sanitari e sociali a vantaggio della popolazione».