Non usa mezzi termini il sindaco di Macomer, Riccardo Uda, per definire la grave situazione sanitaria che interessa la cittadina e il territorio: «La situazione non è più tollerabile».

L'ira del sindaco è scattata dopo l'ennesimo disservizio verificatosi nei giorni scorsi, a danno dei pazienti. Il 4 gennaio il servizio dei medici Ascot è rimasto senza operatori all'insaputa dell'utenza. Per Uda si tratta dell'ultimo grave disservizio del sistema sanitario cittadino, già pesantemente gravato dall'assenza preoccupante di medici di medicina generale. «La situazione sanitaria di Macomer è diventata insostenibile - scrive Riccardo Uda - dovranno essere trovate quanto prima soluzioni che tutelino i cittadini da una pericolosa mancanza di cure. I dati in nostro possesso ci dicono che seimila utenti del Marghine sono privi del proprio medico di famiglia e circa tremila sono di Macomer. Numeri - sottolinea il sindaco - che richiederebbero un'attenzione minuziosa e un impegno costante per trovare soluzioni alternative a questo dissesto e che, in ogni caso, non ammettono passi falsi da parte della Asl in termini di comunicazione all'utenza di eventuali cambiamenti di orari o modalità di erogazione del servizio».

L’APPELLO - «In questo quadro generale di abbandono del territorio e della cittadina di Macomer, il direttore generale della Asl di Nuoro, Paolo Cannas, con la direttrice del Distretto Sanitario, Maria Giovanna Porcu, devono quanto prima trovare una soluzione che ripristini i servizi essenziali per garantire la salute dei cittadini del territorio». Uda chiede il coinvolgimento diretto della Regione e dell'assessorato regionale alla Sanità, che appare necessario vista la straordinarietà della situazione venutasi a creare. «Io e tutti i sindaci del Marghine - scrive il sindaco - siamo disposti a fare la nostra parte, ma non è più accettabile continuare ad assistere impotenti ad una situazione che sta mettendo fortemente a rischio la salute dei nostri cittadini e che rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi, visto il possibile pensionamento di altri medici di medicina generale attualmente in servizio».    

© Riproduzione riservata