A Macomer i pensionati della Cisl, assieme agli organi territoriali e provinciali, hanno fatto un'analisi della situazione in cui versa l'intero territorio, col crollo delle attività produttive, l'assenza dei servizi essenziali dello Stato, oltre alla mancanza di prospettive.

Problemi che sono stati messi al centro di una analisi impietosa svolta dai pensionati della Cisl, attraverso un dibattito che si è svolto assieme al coordinatore zonale Piero Cicchinelli e ai componenti dell'esecutivo provinciale coordinati dal segretario Remo Sau.

Le proposte non solo mancate, tra cui analizzare le condizioni del territorio, ascoltare i problemi delle persone, quando è possibile dare con sollecitudine risposte adeguate soprattutto in termini di servizi e svolgere una tempestiva azione di rappresentanza nelle sedi istituzionali e in tutte le occasioni, dentro e fuori del sindacato, dove si elaborano strategie e si prendono decisioni concrete, sono problemi che sono stati affrontati nel dibattito.

"Una situazione aggravata anche dalla fuga delle istituzioni pubbliche - è scritto in un comunicato - che avviene nell'assenza e nella distrazione della politica, senza distinzione di parte, che sembra abbia deposto le armi lasciando il territorio a un destino di inarrestabile declino. Il clima che si respira nei paesi del Marghine non è solo quello deprimente della rassegnazione di chi è al tramonto ma è soprattutto quello della rabbia nel vedere la rinuncia delle giovani generazioni a svolgere un ruolo da protagonisti in una decisa lotta con l'obiettivo di costruire le basi per un nuovo rinascimento a partire dal lavoro, senza il quale non c'è futuro per nessuno, giovani o anziani che siano".
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