«L’autore del gesto faccia l’uomo e si presenti. Se non altro salva il suo onore, quello della sua famiglia e quello della comunità».

È scosso come tutta la cittadinanza il sindaco di Lula Mario Calia, che lancia un appello ai responsabili del fatto di sangue che nella notte ha macchiato la festa delle Cortes Apertas.

«Vicinanza e solidarietà alla famiglia di Nico. Questi gesti buttano via tutto il lavoro fatto e non ci fanno onore», dichiara, anche riferendosi al fatto che il Paese è stato scelto dall’Italia per ospitare l’Einstein Telescope.

Sul fronte delle indagini, è ormai accertato che i colpi sono stati esplosi da più armi, i carabinieri di Lula e della compagnia di Bitti hanno infatti trovato sul terreno bossoli diversi. Ancora da chiarire di che armi si tratti, gli uomini dell’Arma stanno intanto raccogliendo la testimonianza di chi era sul posto al momento degli spari.

Sono ancora critiche le condizioni di Nico Piras, l’allevatore di 43 anni rimasto ferito: i colpi lo hanno raggiunto all’addome e hanno compromesso diversi organi, lotta tra la vita e la morte in Rianimazione, dopo essere stato operato nel reparto chirurgia del San Francesco di Nuoro.

Piras è attualmente sotto processo per l’omicidio del fratello Angelo Maria, ucciso nel 2015 forse per questioni di eredità: assolto in primo grado, fu condannato a 24 anni in appello ma la Cassazione ha cancellato la sentenza ordinando un nuovo processo. Un altro fatto di sangue ha segnato la vita di Piras: nel 1986 fu ucciso il padre, proprio davanti al fratello Angelo Maria, che all'epoca aveva solo undici anni.

(Unioneonline/L)

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