Impianti fermi da anni: a Macomer i lavoratori della Tossilo tornano in piazza
Il Termovalorizzatore, realizzato con oltre 50 milioni dalla Regione, è pronto da tempoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In piazza per sollecitare la Regione e la politica a risolvere una vertenza senza fine e drammatica, quale la piattaforma dei rifiuti di Tossilo. Il Termovalorizzatore dei rifiuti, realizzato con oltre 50 milioni dalla Regione, pronto da tre anni, non si riesce farlo decollare. Promesse fatte e non mantenute. Vittime principali di questo sistema sono i 25 lavoratori della società Tossilo Spa, incaricata nella gestione dei rifiuti, i quali dal primo gennaio rischiano di rimanere senza lavoro e senza lo stipendio. Da qui riparte la mobilitazione, questa volta guidata dalla Cgil, con il presidio per il lavoro, fissato per venerdì alle 10, davanti al Municipio di Macomer.
«Torniamo in piazza per denunciare il disagio e la disperazione che viviamo», è scritto in un comunicato, «per effetto delle precarie condizioni dei rapporti di lavoro, che alimenta la forte preoccupazione sulle condizioni di incertezza». I lavoratori esprimono disappunto per le notizie contrastanti degli ultimi mesi, con l'assenza di un chiaro orizzonte che possa indicare una possibile quanto certa positiva soluzione della vicenda. Sollecitano quindi la Regione ad adottare un formale atto di indirizzi ad applicare la delibera dello scorso giugno, che impegna la giunta regionale alla chiusura della gestione liquidatoria del Consorzio Industriale Zir, per entrare nel Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro, nelle funzioni, nel patrimonio e con l'assorbimento del personale.
I sindacati sollecitano quindi un incontro chiarificatore, per dare una garanzia di stabilità economica e professionale per i lavoratori della Tossilo Spa. «Non possiamo più attendere», dice Pietro Mulargiu della Cgil nuorese. «Per questo venerdì saremo in piazza, davanti al Municipio di Macomer, per manifestare il nostro disappunto sulla drammatica situazione e sul torpore che è calato su questa vicenda. La battaglia non riguarda soltanto la Cgil, ma tutti i cittadini, le istituzioni e i politici, che del territorio sono la colonna portante».