«Di Pratobello ricordo tutto. Eravamo uniti, fieri e certi che ce l’avremmo fatta. Il paese ha lottato contro l’occupazione militare, possiamo farlo ancora oggi contro chi ci vuole rubare la terra». Assunta Biscu è nata a Orgosolo 79 anni fa. Aveva 24 anni quando partecipò a quella rivolta che, raccontata sui libri di storia, «ha tanto da insegnare, soprattutto ai giovani». Ma le cose con il tempo non sono cambiate: oggi, con i capelli argentati raccolti in uno chignon e armata di cartelloni, slogan e striscioni – continua a combattere per un’Isola libera, senza padroni.

L’ultima “fatica” tre giorni fa, quando si è messa in viaggio da Orgosolo per raggiungere Cagliari e unirsi alla manifestazione che da piazza Garibaldi ha raggiunto il Consiglio regionale per chiedere ascolto alle istituzioni e trovare una soluzione contro l’assalto eolico e fotovoltaico. «In realtà non mi pesa. Non è la prima volta che partecipo a iniziative simili», confessa la donna. Che, a dirla tutta, non se ne perde una. «Vado anche spesso a Roma, quando posso. Ogni volta che c’è da far sentire la mia, la nostra voce, io non posso mancare. Pratobello ha lasciato nel mio cuore ricordi e ideologie troppo forti, non riesco a fare altrimenti». Eppure, nonostante la forza dirompente e il coraggio, la sua vita non è stata semplice. Rimasta vedova a 39 anni, ha cresciuto 7 figli con sacrifici ma tanta dignità. Prima il lavoro nel forno, poi è arrivato il lavoro come bidella «che mi ha permesso di vivere con serenità e arrivare alla pensione». 

«Cosa ricordo di quelle giornate? Molti dettagli. Eravamo tutti schierati su un fronte unico, la nostra forza fu il passaparola. Sapevamo che volevano occupare le terre, non potevamo accettare tutto questo. Così ci siamo organizzati, ognuno come poteva. Si usciva presto, nella speranza di non essere catturati dai militari. E stavamo lì, a presidiare spazi che non erano loro, erano nostri. Chi veniva preso veniva rinchiuso in una sorta di recinto presidiato. Qualcuno portava del pane, del vino. Nessuno era solo, eravamo coesi», ricorda Assunta. Poi i toni si fanno più malinconici: «Certo, è stato un movimento pacifico. Anche il sindaco Giovanni Moro, con il megafono, ci chiedeva di mantenere la calma: “State tranquilli, manteniamo la pace!”, urlava. E tutti seguivano. Un esempio che oggi dovremmo replicare, anche se è difficile. I ragazzi sono apatici e non capiscono che da quello che succede oggi dipende il loro futuro.».

Questo lo sapeva bene la mamma della signora Biscu, anche lei fiera sostenitrice della libertà e dei diritti della Sardegna: «L’esempio me lo ha dato lei. Anche se è sempre con noi: a Orgosolo c’è un murale che rappresenta una donna che prende per mano una bambina: si tratta di mia madre e la figlia di mia sorella. Due generazioni unite». 

E anche se sono passati 55 anni da quel 1969 «per me Pratobello rimarrà sempre un’esperienza unica – conclude Biscu –. Ma io non mi fermo qui. Continuerò a manifestare sino a che avrò le forze. Lo sa bene la mia famiglia che ormai è abituata a vedermi in prima linea. Tra qualche giorno ci sarà un altro appuntamento contro l’eolico a Saccargia. Ovviamente non mancherò. Sono sempre prenotata».

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