Basta scarichi in mare per l'acqua contenuta nella diga di Maccheronis, a Torpè. Questo il risultato dell'approvazione, avvenuta oggi in Regione, della modifica temporanea e sperimentale al Piano di laminazione statica dell'invaso dello sbarramento sul rio Posada.

Il risultato sarà l'innalzamento della quota dell'invaso da 38 metri sul livello del mare a 42. Una quota che potrà essere mantenuta fino al mese di settembre, consentendo di modificare il volume utile di regolazione dagli attuali 12,2 milioni di metri cubi a 22,1 milioni di metri cubi.

"Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche", hanno detto gli assessori ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini e della Difesa dell'ambiente Donatella Spano, "si ipotizza di incamerare nell'immediato 5 milioni di metri cubi d'acqua e, successivamente, altri 5 milioni".

L'approvazione della delibera segue l'incontro convocato ieri a Cagliari dall'assessore Balzarini, dove è emersa la necessità di coniugare "le esigenze di protezione delle popolazioni a valle dell'invaso con quelle di approvvigionamento del territorio con particolare riferimento alle necessità delle attività produttive su cui gravano ricorrenti problemi di siccità".

"Al fine di garantire le condizioni di sicurezza per le popolazioni a valle i sindaci dei Comuni di Posada e di Torpè hanno - hanno precisato gli assessori Spano e Balzarini - hanno contestualmente sottoscritto uno specifico impegno che prevede l'aggiornamento immediato del Piano comunale di protezione civile e di attuare sin d'ora le relative misure".

(Unioneonline/m.c.)

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