«Non posso rimanere in silenzio di fronte all’ennesima inaccettabile violazione dei diritti delle donne». Alessandra Todde, candidata del Campo largo alle elezioni regionali in Sardegna, dice la sua sul caso della donna costretta dal suo datore di lavoro a fare un test di gravidanza in bagno.

«A Nuoro una ragazza ventenne è stata costretta a eseguire un test di gravidanza dal suo datore di lavoro davanti a colleghi maschi – dice –. La giovane donna è poi stata licenziata perché incinta. I sindacati hanno già provveduto a impugnare il licenziamento, chiedere il reintegro e portare all'attenzione dei tavoli competenti questa terribile storia di violenza e diritti violati, che indigna e imbarazza. La storia di questa donna, purtroppo, non è un caso isolato ma il sintomo di un fenomeno più ampio che riguarda il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali nel luogo di lavoro. Che lo si creda o no, si tratta di uno dei tanti casi di abuso perpetrato da persone in posizione di forza nei confronti di una lavoratrice fragile. Questo comportamento non solo viola le leggi che tutelano il lavoro delle donne, ma calpesta la dignità umana e ignora i principi di parità e rispetto che dovrebbero governare le nostre società. Chiedo immediatamente un intervento deciso per fare chiarezza su questa vicenda, garantire giustizia e prendere ogni misura necessaria affinché simili episodi non si ripetano mai più. La mia campagna elettorale si fonda sull'impegno per una Sardegna più giusta e inclusiva, dove simili violazioni dei diritti siano un lontano e triste ricordo. È tempo di dire basta alla discriminazione e all'ingiustizia: lavorerò senza sosta per proteggere e promuovere i diritti di tutte le lavoratrici e i lavoratori della Sardegna».

(Unioneonline/D)

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