La situazione sul treno Cagliari-Sassari è sempre la stessa, ogni giorno: vagone pieno e posti a sedere introvabili, senza neanche un appiglio per aggrapparsi a ogni frenata. Un viaggio insostenibile per Nicoletta Galisai che lo scorso ottobre, al sesto mese di gravidanza, aveva scritto una lettera a L’Unione Sarda, sperando in qualche miglioria sulla tratta

Ma a distanza di tempo «ci risiamo», nulla è cambiato. «Oggi sono all'ottavo e, nonostante le promesse dell'Ufficio Sardegna Mobilità e dei nostri governatori sull'imminente crescita  della flotta, io mi ritrovo ancora a viaggiare in piedi, stipata con tante altre persone, rischiando sempre di cadere e farmi male. Laddove poi non arriva l'efficienza di Trenitalia, continua a non arrivare neanche il senso civico: tutto il vagone in cui mi trovavo è stato informato del mio stato, l'unica persona a farmi sedere? Una ragazza al settimo mese, che si è più volte trovata nella mia stessa situazione».

Poi l’amara precisazione: «A onor del vero, un'alternativa, entrambe, l'avremmo: prenotare il servizio di accompagnamento per persone a mobilità ridotta della Sala Blu, cioè una persona che ci accompagnerebbe sul treno e farebbe alzare le persone al posto nostro. Ma mi chiedo: veramente dobbiamo arrivare a tanto?».

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata