«Cara Unione,

scrivo per segnalare l'assurda situazione che si verifica quotidianamente nei giorni feriali sul treno R4850, delle ore 18:30, sulla tratta Cagliari-Sassari.

Moltissime persone si ritrovano spesso a viaggiare in piedi, senza un posto a sedere, ma senza neanche un appiglio per aggrapparsi, con potenziali serie conseguenze a ogni frenata e brusca manovra del treno.

Tra queste mi ritrovo io, ormai incinta al 6° mese, spesso costretta a viaggiare in piedi per un viaggio che nel mio caso dura 40 minuti.

Non bastasse il danno arriva anche la beffa: i capitreno finora incontrati mi hanno al massimo detto che avrei dovuto prenotare il mio posto nella Sala Blu (procedura lunga e complessa che deve essere effettuata almeno 12 ore lavorative prima della partenza), ma ormai dovevo semplicemente rimanere in piedi.

Insomma, a bordo del trasporto pubblico su rotaia le persone a mobilità ridotta sono semplicemente discriminate, come se essere in gravidanza o disabili fosse una colpa. Secondo quanto apprendo le persone disabili o in attesa non potrebbero dunque pensare di prendere un treno all'ultimo, tardare in ufficio e prendere il treno successivo, avere un imprevisto e dovere prendere il treno precedente, proprio come qualsiasi persona "normale".

Ad oggi qualsiasi reclamo a Sardegna Mobilità e Ferrovie della Sardegna non ha dato nessun esito positivo.

Grazie dell’attenzione».

Lettera firmata*

(*le generalità, a conoscenza della redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata