«La fusione per incorporazione dell'aeroporto di Olbia con quello di Alghero è una decisione assunta unilateralmente dal fondo di investimento, F2i, che detiene la maggioranza azionaria di Geasar e Sogeaal, ed è una decisione che non registra la condivisione della Regione».

Sono le parole pronunciate dall’assessore regionale ai Trasporti, Antonio Moro, prima di fare ingresso in audizione in commissione Trasporti, riunita per fare il punto sulla fusione degli aeroporti del Nord Sardegna, sul relativo piano industriale, sugli investimenti programmati, sulla tutela dei lavoratori, sulla proiezione dell'operazione e sul programma di sviluppo.

«Al di là delle perplessità per la forma e la sostanza dell'operazione»,  ha spiegato Moro anticipando il contenuto della sua relazione, «mi preme evidenziare che consegnare le chiavi di accesso della Sardegna, e cioè gli aeroporti sardi, a un fondo privato di investimento che ha come missione quella di massimizzare i profitti per remunerare il capitale dei suoi investitori, sia in netta contraddizione e in antitesi con le finalità che persegue la Regione, orientate a garantire ai sardi il pieno godimento del diritto alla mobilità, nonché la massimizzazione del traffico passeggeri negli scali di Cagliari, Olbia e Alghero, per garantire sviluppo e crescita alla nostra isola».

Nel mirino del fondo controllato  dalla Cassa depositi e prestiti c’è anche lo scaldo di Elmas ora gestito dalla Sogaer. L'assessore specifica che il percorso intrapreso «non è volontà della Regione. Ho avuto modo di leggere nella nota integrativa al bilancio - aggiunge l'assessore - che gli amministratori della Sogaer hanno già deliberato l'apertura di un tavolo di confronto con F2i, definito partner “infungibile”, e che siano in corso le attività di Due Diligence. Mi sembra dunque di capire che abbiano valutato di superare la gara a evidenza pubblica per il passaggio delle quote dall'azionista pubblico a quello privato (dalla Camera di commercio di Cagliari a F2i), cosa che»,  puntualizza Moro, «non rappresenta affatto una valutazione condivisa con l'amministrazione regionale, né una volontà della Regione». 

(Unioneonline)

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