"Voglio evitare che altri, come è successo a me, soffrano".

Sono le parole di Antonio Sanneris, 71 anni di Serramanna, che porta sul viso i segni lasciati dall'epitelioma multipli, attenuati dai ferri del chirurgo plastico, che sarebbero arrivati però in ritardo.

Il suo, ammette, "non è un caso di malasanità, ma di mala organizzazione".

A distanza di un anno dall'intervento è più che mai convinto che "il ritardo nella tempistica dell'intervento chirurgico, procrastinato per mesi, sia la causa dei segni che mi deturpano il viso. Il mio caso era da trattare con rapidità, invece sono dovuto passare dal centro di prenotazione".

L'ipotesi che il reparto dove gli hanno salvato la vita venga smantellato gli toglie il sonno. I timori di Sanneris trovano conferma in una nota dell'Azienda Brotzu: "La programmazione regionale dell'assessorato della Sanità prevede l'apertura, presso il policlinico universitario di Monserrato, di una struttura complessa di chirurgia plastica dedicata al trattamento di questo genere di interventi".

Sul caso di Sanneris, e di altri pazienti come lui, interviene il consigliere regionale di Forza Italia Gianni Lampis, autore con alcuni colleghi del gruppo di un'interrogazione in Consiglio regionale.

Ignazio Pillosu
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