A un passo da casa, senza poterci entrare. Un distacco di pietre dal muro dell'abitazione del vicino con conseguente intervento dei vigili del fuoco, le transenne bianche e rosse e la prescrizione: «Si trovi un alloggio, la parete è a rischio crollo, l'ingresso va chiuso».

È la storia di Salvatore Sanna, 59 anni, invalido civile, con problemi alla vista. Con rabbia e amarezza racconta: «Se ho un tetto devo ringraziare Massimo Congiu, amico e vicino di casa. Povero come me. Insieme bussiamo alla Caritas, la porta è sempre aperta».

IL MURO «Chiedo - dice Sanna - che si usi rispetto verso chi ha bisogno. Non posso entrare a casa perché sarebbe un reato togliere le transenne, mentre chi deve provvedere fa orecchie da mercante. Speravo in una soluzione rapida. Era stata la promessa dei pompieri il giorno del crollo. È passato più di un mese. Non si può restare così per sempre. Devo aspettare che il caseggiato crolli?»
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