San Gavino, spinte e pugni al pronto soccorso
Cadeddu (Cgil): «Fatto gravissimo che mette a rischio il lavoro in ospedale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tensione nel pronto soccorso dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria a San Gavino Monreale. Nella notte tra sabato e domenica una persona, arrivata nel presidio di emergenza dopo le 23, ha spintonato un operatore sanitario e anche le guardie del servizio di vigilanza contro le quali poi si è avventato, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri che hanno riportato la calma e allontanato il responsabile la cui posizione è ora al vaglio delle autorità.
La denuncia
Un fatto che pone ancora una volta l’accento sul problema della sicurezza per il personale sanitario e questo nonostante la Asl del Medio Campidano abbia già deliberato l’adozione di bodycam in aggiunta al servizio di vigilanza armata per proteggere medici, infermieri e oss da aggressioni. A denunciare con fermezza l’accaduto ci pensa il sindacalista Gino Cadeddu della segreteria della Cgil Funzione Pubblica della Sardegna Sud Occidentale: «Questo fatto è gravissimo e mette a rischio il lavoro in ambito sanitario. Ormai il pronto soccorso non è più l’ultimo accesso per le persone che hanno bisogno di cure, ma l’unico. Bisogna denunciare con forza e condannare questi episodi. Nel caso specifico un oss è stato spintonato da una persona che voleva utilizzare la barella anziché attendere seduto in poltrona di essere curato. Le stesse guardie intervenute hanno poi dovuto fare il triage perché almeno una di loro ha ricevuto un pugno in pieno volto – continua Cadeddu –. Ogni tipo di violenza è sempre da condannare e arriviamo al punto che anche i pazienti, dopo file di lunghe ore, sono esasperati. In territori come il Medio Campidano e il Sulcis, ma più in generale nell’intera Sardegna, mancano troppo spesso le guardie mediche e molte persone (soprattutto anziane) non hanno neppure il medico di base. Inoltre occorre potenziare l’organico soprattutto in reparti di emergenza come il pronto soccorso».
La condanna
Intanto nella Asl del Medio Campidano i centri di salute mentale di Sanluri e San Gavino, e il pronto soccorso dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria saranno i primi a ricevere e adottare i dispositivi di bodycam per evitare le aggressioni che vedono sempre di più coinvolto il personale sanitario soprattutto negli ospedali: «Esprimiamo la più ferma condanna – rimarca il direttore generale Giorgio Carboni – verso questi atti di violenza inaccettabili. È importante sottolineare che, da anni, il nostro ospedale è dotato di un servizio di sicurezza attivo 24 ore su 24, con la presenza costante di guardie giurate. È fondamentale che la società nel suo complesso riconosca e rispetti il ruolo cruciale dei nostri operatori sanitari. Il nostro personale lavora instancabilmente per fornire cure e assistenza ai pazienti, spesso in condizioni di stress e pressione elevati. La violenza, sia fisica che verbale, non solo mette a rischio la loro incolumità, ma mina anche la qualità dell'assistenza che possiamo offrire».
Gigi Pittau