L'infarto che il 22 luglio scorso ha ucciso a Sant'Antonio di Santadi la pensionata Rosaria Sebis, 67 anni, ha avuto la prima conseguenza giudiziaria.

La Procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e omissione d'atti d'ufficio a carico di due medici in servizio quel giorno alla guardia turistica di Torre dei Corsari: M. S., 26 anni, e M. L., 28, i quali - in base a quanto sostenuto dai familiari della vittima - alla richiesta di soccorso partita dall'abitazione nelle campagne di Seguris, vicino al villaggio turistico, avrebbero spiegato che "le visite ai malati nelle case" non rientravano nei loro compiti, destinati invece "alle emergenze e alle cure alle persone in vacanza nelle località turistiche".

INCHIESTA E AUTOPSIA - Ora le domande cui il pm Alessandro Pili e i Carabinieri di Villacidro cercano di rispondere sono due: è vero ciò che hanno sostenuto i giovani? La donna sarebbe potuta sopravvivere in caso di intervento immediato? Per chiarire entrambi gli aspetti sono in corso acquisizioni di documenti e studio dei regolamenti, ma il passo principale sarà compiuto il 4 settembre con la riesumazione del corpo della donna.

Il magistrato inquirente ritiene indispensabile l'autopsia, che sarà eseguita dal medico legale Roberto Demontis. L'avvocato Edoardo Vassallo si è rivolto al professionista Carlo Lai, mentre il penalista Luigi Porcella deve ancora indicare il proprio consulente e la famiglia della vittima si sta facendo assistere dal legale Giovanni Fara.

IL MALORE - I parenti di Sebis ai militari hanno spiegato di aver inoltrato tre chiamate alla guardia medica, al 118 ("Ci hanno detto che dovevano vigilare su 47 chilometri di litorale") e alla guardia turistica. Un giro inutile, secondo i familiari, che avrebbe allungato i tempi e fatto perdere 40 minuti forse fondamentali.

Trasportata d'urgenza prima all'ospedale di San Gavino e poi, vista la situazione particolarmente grave, al Policlinico di Monserrato dove era tutto pronto per l'intervento, la pensionata è morta qualche giorno dopo il ricovero. Sebis era stata male intorno alle 9,30 del 16 luglio e subito dopo era stata inoltrata la telefonata alla guardia medica di Arbus, da dove però ai parenti era stato suggerito di rivolgersi ai colleghi "di Torre dei Corsari, più vicini". Invece "abbiamo perso solo tempo per convincerli".

Così ecco la nuova chiamata ad Arbus, e a quel punto "il dottore si è messo in viaggio". Nel frattempo erano stati avvisati i carabinieri, i quali a loro volta "hanno chiamato il 118. In 20 minuti è arrivata l'ambulanza da Guspini". Ma il 22 la donna è morta.

IL SISTEMA DI SOCCORSO - Ora si cerca di capire come funziona il sistema di soccorso. Le guardie turistiche, prima tesi dei legali, dovrebbero occuparsi solo dei villeggianti presenti in una specifica area territoriale, mentre residenti e chiunque graviti all'esterno di quella zona avrebbero come punto di riferimento la guardia medica.

In questo caso di Arbus. Se si tratta di un'urgenza, l'ipotesi (da verificare) è che ci si debba rivolgere al 118, che coordina gli interventi e autorizza a muoversi chi si trova nella guardia turistica. Sarà la Procura a fare chiarezza.

Andrea Manunza

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