Ha solamente 19 anni ma è già un veterano delle traversate estere. Per il villacidrese Alberto Murgia, poco importa che si tratti di vivere il mondo in sella alla sua bici o a piedi: il richiamo alla scoperta e all’avventura è più forte di ogni ostacolo. Dalle prime risalite su Gennargentu e Supramonte, passando per i tour a piedi fra Corsica e Norvegia nel 2022.

Una vera e propria passione la sua, a stretto contatto con la natura, tramutatasi ora in un viaggio più ambizioso e stimolante. Partito lo scorso ottobre dall’Isola, ha raggiunto nuovamente la Norvegia, dopo aver attraversato Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca e Danimarca sulla sua bike. Obiettivo: raggiungere Capo Nord prima di effettuare il viaggio all’inverso verso casa, in cui conta di tornare in primavera.

Alberto Murgia in posa alla bandiera dei quattro mori, lungo una strada norvegese (Onano).
Alberto Murgia in posa alla bandiera dei quattro mori, lungo una strada norvegese (Onano).
Alberto Murgia lungo una strada norvegese (Onano)

«Sono da sempre impegnato in trekking e arrampicate – racconta Murgia – per me è stato un percorso quasi fisiologico quello che mi ha portato ad avvicinarmi alle marce. Non voglio sfidare la natura ma imparare da lei e apprezzarla in tutte le sue mille sfaccettature. Girando a piedi o in bici posso cogliere aspetti che in auto non emergerebbero».

E sul nuovo viaggio in terra norvegese dice: «Una terra stupenda, a cui mi sento profondamente legato. L’avevo già visitata seppur con un tono minore, arrivandoci in treno e poi spostandomi a piedi. Stavolta mi sono voluto superare, muovendomi da casa in autonomia».

Fondamentali, tanto studio e allenamento: «Dietro queste traversate non c’è l’improvvisazione – aggiunge Murgia – ma mesi di intere valutazioni e preparazione fisica. Faccio tutto con le mie sole forze e piccoli risparmi. Nessuno sponsor o grandi costi. Il mondo può essere scoperto anche in modo sostenibile e low cost».

Una sosta durante il tour di questi giorni nelle montagne norvegesi (Onano).
Una sosta durante il tour di questi giorni nelle montagne norvegesi (Onano).
Una sosta in tenda durante il tour di questi giorni nelle montagne norvegesi (Onano)

E nel bagaglio portato da Villacidro fino al Nord Europa c’è tutto l’essenziale: «Un vestiario a prova di temperature polari. Attualmente mi trovo nelle montagne del sud norvegese, dove ci sono -3 gradi. Possiamo dire che faccia caldo (ride) se contiamo che nei giorni scorsi si sono toccati i -20. Appena partito avevo con me anche dei prodotti sardi che ho consumato via facendo. Ora mi rifaccio alle materie prime che trovo sul posto».

Un viaggio che viene raccontato quotidianamente sui social: «Cerco di caricare ogni giorno dei contenuti che raccontino a tutti la mia esperienza, dalle foto ai video, quando la connessione me lo consente». E sulla famiglia dice: «Sento i miei cari tutti i giorni. Apprezzano la mia scelta e la condividono sapendomi sensibile all’ecologismo, ma soprattutto attento».

Col popolo norvegese il legame è forte: «Ho trovato tanta ospitalità. Dormo spesso in tenda e alcuni abitanti dei villaggi vedendomi all’aperto mi accolgono nelle loro case per una cena, un pranzo o per dormire. È stato bello anche incontrare i nostri corregionali Danilo Dettori ed Erika Sechi che, nella cittadina di Gol, mi hanno ospitato nella loro pizzeria. Ci siamo conosciuti per puro caso mentre chiedevo indicazioni in un gruppo Facebook di italiani in Norvegia».

Murgia (al centro) ospite nella pizzeria “Casa Nostra“ a Gol, insieme ai conterranei Danilo Dettori ed Erika Sechi (Onano)
Murgia (al centro) ospite nella pizzeria “Casa Nostra“ a Gol, insieme ai conterranei Danilo Dettori ed Erika Sechi (Onano)
Murgia (col berretto nero) ospite nella pizzeria “Casa Nostra“ a Gol, insieme ai conterranei Danilo Dettori ed Erika Sechi (Onano)

La conclusione del viaggio: «Arriverò a Capo Nord intorno a Natale, dove apprezzerò scenari unici come l’aurora boreale che racconterò a tutti sui miei canali. Mi sento fortificato da questa esperienza e consiglio a tutti i giovani sardi di approcciarsi a questo modo di viaggiare».

A fargli compagnia la bandiera dei quattro mori: «Una fedele compagnia di viaggio. Il simbolo della nostra terra, ovunque vada ribadisco il mio orgoglio di essere sardo e parte di un grande popolo».

© Riproduzione riservata