«Nessun bavaglio. La comunicazione aveva esclusivamente la funzione di orientare gli interventi sui temi per i quali la presidente è stata invitata: il futuro delle nuove generazioni in Sardegna».

Ne avrebbe fatto volentieri a meno.  Ma così la dirigente dell’istituto di istruzione superiore Marconi-Lussu,  Maria Rita Aru, spiega il documento diramato tra i docenti nel quale si avvertiva che, in vista dell’incontro del 3 ottobre con Alessandra Todde, i ragazzi delle quinte dovevano essere preparati e che non sarebbero stati ammessi – su richiesta della presidenza –  quesiti su vicende giudiziarie o politiche. E che, comunque, le domande sarebbero state destinate al controllo preventivo dello staff governativo.  

contentid/4d4a2122-7808-4f11-b895-bb2c2f6f1fc4
contentid/4d4a2122-7808-4f11-b895-bb2c2f6f1fc4

Ecco la nota integrale. 

Dispiace dover intervenire pubblicamente in merito a notizie e interpretazioni circolate in queste ore, a seguito della diffusione non autorizzata di una comunicazione interna e riservata ai soli docenti.

L’incontro previsto per venerdì 3 ottobre tra la Presidente della Regione e le classi quinte dei nostri istituti rappresenta un’occasione autentica di crescita e consapevolezza per gli studenti, e non un momento da strumentalizzare politicamente.

La scuola ribadisce con chiarezza che non intende in alcun modo esercitare alcun bavaglio sulla libertà di espressione degli studenti, né condizionarne il pensiero. La comunicazione aveva esclusivamente la funzione di orientare gli interventi ai temi per i quali la Presidente è stata invitata: il futuro delle nuove generazioni in Sardegna.

Tale prassi non è una novità: in passato, in occasione di incontri con altre figure istituzionali, professionisti e ricercatori, si è seguita la medesima modalità, che nulla ha a che vedere con il limitare la libertà di espressione. Al contrario, l’obiettivo è valorizzare al meglio il confronto con gli ospiti, offrendo agli studenti un’occasione di crescita e approfondimento.

Si ribadisce che questa semplice indicazione non limita la libertà di espressione, ma mira ad evitare che il dibattito si disperda in questioni estranee al contesto educativo e formativo. Il riflettere e ragionare - con le Istituzioni democraticamente elette- sulla condizione giovanile e sulle prospettive che la società civile e il territorio possono offrire ai nostri studenti riguarda quella che -a nostro sommesso avviso- è la forma più alta e più pura di politica, conformemente a quella che noi riteniamo essere la nostra missione educativa verso i nostri giovani e verso il nostro territorio.

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata