Si sono dati appuntamento per il 12 ottobre a Capo Frasca gli esponenti di A Foras insieme agli organizzatori della manifestazione contro l'occupazione militare della Sardegna. Ma, spiegano, anche per "chiedere verità e giustizia su quanto accaduto in un poligono del quale si parla poco in termini di inquinamento e rischi per la salute".

Ci sono "militari e civili morti e ammalati durante il servizio a Capo Frasca, dove per decenni i residuati delle esercitazioni sono rimasti sul terreno senza alcuna bonifica, portando probabilmente all'inquinamento del terreno e delle falde acquifere sottostanti".

A Foras ricorda anche il racconto di Francesco Palombo, maresciallo dell'Aeronautica militare sentito nel settembre dell'anno scorso dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito: "Porca miseria! A Capo Frasca, tra militari e civili, ce ne sono una ventina, gente, purtroppo, ammalata, gente che è morta, però nessuno mai ha fatto un'indagine".

"A Capo Frasca - aveva detto - facevo le bonifiche del poligono, tutto quello che c'era da bonificare. Per lungo tempo senza protezione e senza niente. Io non sto cercando niente, non sto cercando soldi, come tante persone. Io voglio soltanto che si curi il personale, le famiglie che hanno subito, la gente ammalata. A Capo Frasca non è mai stata fatta un'indagine di questo tipo. Anche il personale civile che lavorava con me, che raccoglieva bombe, non sa perché è malato".

Non solo il tema bombe, ma anche il problema dell'acqua: "Perché in tutti questi anni ci hanno fornito acqua da non usare per usi umani? Perché?". Quell'acqua Palombo non la beveva, ma "finiva nel caffè, nel minestrone, nella minestrina, nel brodo, nella frutta, dappertutto!".

E poi c'è il caso dell'ex aviere Angelo Piras: "Ho svolto il servizio militare nel poligono di Capo Frasca nel 1997, due miei compagni d'armi sono morti giovanissimi, per colpa di due tumori rarissimi. Sarebbe potuto succedere anche a me, ringrazio la fortuna e il cielo se io adesso posso raccontarlo. Lo faccio per i miei amici che non ci sono più".

(Unioneonline/s.s.)
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