Nei prossimi giorni i poligoni e il mare della Sardegna saranno in piena attività per l'esercitazione Mare aperto 24, la grande simulazione (a fuoco) militare organizzata dalla Marina nella sua versione autunnale. Navi, aerei e mezzi anfibi di numerose nazioni della Nato incroceranno e sfrecceranno in tutte le zone interdette davanti a Teulada, Quirra e Capo Frasca.

Le ordinanze con divieti e delimitazione delle aree di sgombero devono ancora essere emanate. Ma tra i vertici delle forze armate hanno una certezza: queste esercitazioni portano (almeno) un vantaggio per la Sardegna.  

Ne è sicuro il capitano di vascello Massimiliano Molinas, che ha parlato durante la riunione del Comitato misto paritetico sulle servitù militari che ha autorizzato il calendario per le esercitazioni sarde del secondo semestre 2024. 

Il rappresentante della Regione, Alessio Alias, aveva sollevato perplessità rispetto al fatto che il Comipa trattasse solo dell’utilizzo dei poligoni ma che non ci fosse nessun controllo sulle aree di mare interdette: tra queste negli anni sono comparsi specchi d’acqua davanti a Costa Rei, nel Golfo degli Angeli e di fronte a Santa Margherita di Pula che, di certo, non fanno parte di poligoni. 

Molinas ha risposto: «L’Isola beneficia di queste limitazioni, visto che nel corso dell'ultima esercitazione è stata individuata una ventina di ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che sono stati bonificati proprio in questi giorni. Tali bonifiche», è la sottolineatura, «sarebbero state impossibili senza imporre limitazioni perché quel tipo di attività richiede l’attivazione di settori di sicurezza». 

Enrico Fresu 

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