Tra un'adozione di Laura Boldrini e un allattamento di Silvio Berlusconi, tra una lettera dei pastori sardi e una provocazione del giornalista Giuseppe Cruciani (che si è fatto un selfie con delle teste d'agnello), nella querelle sugli agnellini macellati per la Pasqua si inserisce anche il Consorzio agnello di Sardegna Igp (Contas).

"A Pasqua mangia l'agnello sardo Igp e posta la foto del tuo piatto con l'hashtag #noagnellonopasqua", scrive sulla sua pagina Facebook l'organizzazione, che lancia un contest.

La foto più bella, o quella che raccoglierà più like, riceverà in premio un agnello messo in palio dallo stesso consorzio di tutela.

L'animale simbolo della Pasqua sarà servito quest'anno sul 52% delle tavole italiane. "È in questo periodo - spiega il Contas - che vengono macellati il 25% della produzione totale di agnelli in Sardegna".

E non è solo una questione di tradizioni, come afferma il presidente Battista Cualbu. "Mangiare agnello è un'abitudine virtuosa di chi mangia bene e sano, non è un caso che faccia parte della dieta della longevità e che grazie anche a questo la Sardegna è il secondo posto nel mondo dopo si vive più a lungo dopo Okinawa".

"I nostri pastori - continua il presidente - rispettano il benessere animale e praticano il tradizionale allevamento al pascolo".
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