Lo Stato e la Regione, grazie alle sentenze della Corte dei Conti della Sardegna, hanno recuperato 18.224.368 euro, attraverso 54 pronunce di condanna a fronte di 69 procedimenti in materia di responsabilità di pubblici amministratori o di privati che hanno avuto accesso a contributi pubblici. Complessivamente la Procura regionale ha svolto procedimenti erariali per un totale 24.644.340,47 euro.

«Da segnalare», ha chiarito la presidente della Corte, Donata Cabras nella sua relazione in apertura della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, «che il 2023 è stato caratterizzato, oltre che dall’incremento delle sentenze di responsabilità del 32%, anche per il consistente numero di azioni a difesa del credito erariale esercitate dalla Procura: sono stati depositati, infatti, 17 ricorsi per sequestro conservativo che hanno comportato un notevole impegno anche in periodo estivo per la gestione sia delle istanze cautelari, sia dei reclami presentati».

Nel settore dei conti giudiziali, a fronte dei 2.190 introdotti nell'anno, ne sono stati definiti 2.532, di cui 1.403 con provvedimento di estinzione e 1.129 approvati con decreto di discarico dell'agente contabile. «Tuttavia, seppure a ranghi ridotti», ha proseguito la presidente, «tutti i magistrati assegnati all’ufficio, in via principale o in aggiuntiva, hanno concorso in piena sinergia e tempestivamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati, ma col protrarsi delle scoperture e l'aggravarsi della situazione di disagio, già avvertita, non potrà essere assicurato il mantenimento dei livelli finora conseguiti».

Sono soprattutto i numeri a testimoniare il grande lavoro svolto lo scorso anno dai magistrati della procura regionale della Corte dei Conti. «Nel 2023 sono state emesse 1722 archiviazioni, a fronte di 1362 notizie di danno, con un notevole aumento rispetto alle 820 segnalazioni del 2022 (+66%)».

Il settore dove si registra un maggiore criticità è quello dell’indebita percezione di contributi pubblici e frodi comunitarie, tanto che in questo comparto si sono registrati 38 procedimenti per un complessivo di oltre 4 milioni di euro (4.104.461,76 euro). La maggior parte dei casi riguarda la percezione, solitamente per diversa annualità, di contributi pubblici da parte di allevatori e agricoltori che avrebbero attestato falsamente i requisiti per accedere ai finanziamenti. Ulteriori atti di citazione, con anche cinque inviti a dedurre, nei confronti di dipendenti pubblici che presentavano dal posto di lavoro: un danno complessivamente contestato inoltre 324mila euro.

Numerosi anche i procedimenti contro lavoratori di enti pubblici che hanno svolto altre attività violando così gli obblighi di esclusività (anche qui le contestazioni sono state di circa 314mila euro). Tra i casi segnalati di malasanità 775mila euro imputati all’equipaggio di una ambulanza chiamata nella notte da una signora per soccorrere il figlio, in stato di coma, che farebbero di dimenticato “etilismo acuto”, senza operare accertamenti tossicologici che avrebbero scoperto che si trattava invece di overdose. Il paziente è poi morto.

Gli inquirenti della magistratura erariale hanno infine contestati migliaia di euro di danni ad amministratori per abusi di potere o casi di mobbing. Da segnalare i 100 mila euro per danno di immagine al Comune di Portoscuso che i pm della Corte dei conti imputano ad Adriano Puddu, ex sindaco, condannato per induzione indebita: avrebbe indotto tre donne che versavano in stato di bisogno ad avere con lui ripetuti rapporti sessuali per ottenere aiuti economici destinati al contrasto delle delle situazioni di estrema povertà. 

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