In Sardegna non si ferma la conta dei casi di lingua blu. Salgono a 355 i capi morti per il virus, tutti ovini. I focolai sono 75, i casi invece 1540, di cui 211 nel Medio Campidano, come si legge nei nuovi dati pubblicati sul sito dall'Istituto Zooprofilattico regionale per la stagione 2023-2024. Nell’Oristanese invece le pecore morte sono una quarantina, 90 quelle contagiate. I comuni attualmente interessati dalla diffusione del virus della blue tongue sono Cuglieri, Seneghe, Narbolia, San Vero Milis, Riola Sardo, Baratili San Pietro, Zeddiani, Nurachi, Cabras, Terralba, Uras, San Nicolò d'Arcidano e Mogoro.

Ma per la Asl 5 si tratta di una «situazione sotto controllo», come ha dichiarato il dottor Enrico Vacca, direttore del servizio di Sanità Animale. «Il nostro servizio ha emesso un provvedimento sanitario, che istituisce una zona soggetta a restrizione per febbre catarrale degli ovini, dove verranno applicate una serie di misure sanitarie per evitare l'ulteriore diffusione della malattia». 

Come ha sottolineato Vacca «gli allevamenti all'interno della zona di protezione sono sottoposti a un'attività di monitoraggio, controllo e sorveglianza intensificata da parte dei servizi veterinari della Asl 5. Le movimentazioni all'interno della zona di restrizione sono consentite purché i capi non presentino segni clinici della malattia, anche se resta inteso che gli animali provenienti da uno stabilimento ricadente nei 20 chilometri di raggio attorno ad un caso confermato di blue tongue devono essere sottoposti a visita clinica da parte del veterinario ufficiale entro le 24 ore dalla partenza. Le movimentazioni verso il restante territorio regionale sono consentite solo per il macello, previa visita clinica». 

(Unioneonline/v.f.)

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