Danni per oltre 25 milioni, annata di latte e agnelli a rischio.

Coldiretti lancia l’ennesimo grido d’allarme per la lingua blu, che ha messo «in ginocchio» gli allevatori sardi.

Per l’associazione bisogna dichiarare lo stato d’emergenza e dar vita a un’unità di crisi permanente per contrastare il virus che fa strage di ovini. Non basta, ci vuole anche «una task force per gestire le procedure di indennizzi, necessari per sostenere gli allevatori sardi ormai in ginocchio a causa di danni già certi per oltre 25 milioni di euro».

La diffusione del virus ha raggiunto dimensioni impressionanti: secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Zooprofilattico si contano oltre 124mila capi infetti, più di 17mila morti e 3.028 focolai.

E mentre l’assessore Bartolazzi confida nel freddo («serve che le temperature scendano sotto i 15 gradi»), Coldiretti chiede interventi immediati per arginare la diffusione della malattia e ristorare gli allevatori.

Una situazione «ai livelli del 2000», spiegano presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba. «Allora si era vissuta una situazione drammatica che ora rischiamo di peggiorare ulteriormente». Oggi, sottolineano, «gli allevatori sardi pagano il silenzio degli scorsi mesi, già da inizio anno abbiamo chiesto ripetutamente alla Regione di intervenire per orchestrare una strategia preventiva di contrasto, sapevamo che la situazione sarebbe esplosa».

L’associazione chiede una seduta urgente del consiglio regionale per stanziare fondi, «necessari a ristorare le aziende ormai in ginocchio per la perdita dei capi ma soprattutto per indennizzare le future perdite, frutto dei numerosi aborti e del calo del latte previsto».

Interventi da affiancare a quelli di prevenzione: «Una disinfestazione costante delle campagne per debellare l’insetto e un intervento per sbloccare definitivamente la circolazione dei vaccini anche per i bovini».

(Unioneonline/L)

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