In Sardegna 19 focolai di dermatite dei bovini: abbattimenti necessari ma arrivano 300mila dosi di vaccino
In Consiglio regionale riunione sull’epidemia. Bartolazzi: «Dopo la somministrazione gli animali daranno meno latte per quattro mesi». Coldiretti: «Servono certezze sui tempi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Diciannove focolai, l’ultimo accertato oggi a Padru, 164 animali morti (di questi 142 risultano abbattuti). Non si ferma il contagio di dermatite nodulare contagiosa tra i bovini della Sardegna. Ma c’è una buona notizia: alla dogana di Milano, dal Sud Africa, sono arrivati i 300 mila vaccini destinati a fronteggiare l’epidemia.
Lo ha comunicato in audizione l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, alle commissioni Quinta e Sesta riunite con le associazioni di categoria in Consiglio regionale per sentire i responsabili della Giunta e fare fronte comune, come ha premesso Antonio Solinas, presidente della Quinta commissione: «È un tavolo di lavoro, vogliamo per quanto possibile arrivare ai cittadini sardi e agli allevatori, attraverso le organizzazioni di categoria, e fornire tutte le informazioni in piena trasparenza».
Per Bartolazzi «questa malattia infettiva ha bisogno di azioni codificate per essere affrontata, come abbiamo fatto fin dal primo caso individuato il 19 giugno. L’impatto sulla Sardegna è notevole ma dobbiamo evitare in tutti i modi che l’inibizione della movimentazione dei bovini si trascini per anni e per questo serve la collaborazione delle organizzazioni di categoria». L’assessore ha poi ricordato che «la Lombardia ha già iniziato ad abbattere i bovini e si è accertato che il focolaio di Mantova è partito da un capo arrivato dal Nuorese. Altri casi di dermatite bovina sono stati accertati in Alta Savoia. Dunque questa epidemia sta assumendo un contorno europeo. Con i vaccini i bovini per quattro mesi subiranno una riduzione del latte ma gli altri effetti collaterali non dovrebbero essere così importanti».
Ha preso poi la parola la direttrice del servizio sanitario pubblico della Regione, Daniela Mulas, che ha fornito i dati più aggiornati: «I focolai sardi sono 19, compreso quello individuato oggi a Padru. Dovremo abbattere tutti gli animali presenti nel focolaio, a tutela del patrimonio bovino e nel rispetto di quanto ci prescrive l’Unione europea. Da domani Ares affiderà alle ditte lo smaltimento delle carcasse, per evitare l’interramento. Il trasporto costerà circa 800 euro a capo. La prossima settimana inizieranno le vaccinazioni, ragionevolmente da lunedì, martedì. Chiediamo la collaborazione di tutti gli allevatori e di chi li rappresenta perché soltanto nella migliore delle ipotesi l’epidemia sarà dichiarata conclusa tra 14 mesi».
L’assessore Gianfranco Satta (Agricoltura) ha chiesto «al governo nazionale risorse adeguate per indennizzare le imprese ma intanto la Giunta oggi ha deliberato 5 milioni di euro per i ristori, 2 per lo smaltimento delle carcasse e 1,5 per potenziare il servizio veterinario». Buone notizie arrivano dall’Istituto zooprofilattico sperimentale: Simonetta Cherchi segnala che «l’Izs sta garantendo la diagnosi in 24 ore».
Per le organizzazioni di categoria il primo a parlare è stato Battista Cualbu, leader di Coldiretti: «Abbiamo fortemente voluto questo incontro per fare chiarezza. Vogliamo capire qual è la strategia della Regione, in quanto tempo pensate di fare e completare la campagna vaccinale visto che i veterinari in Sardegna sono molto pochi. Abbiamo bisogno della massima trasparenza per consentire ai nostri allevatori di lavorare e riprendere a vendere, in un settore che stava dando ottimi segnali».
Per Carla Fundoni, presidente della commissione Sanità, «la gestione della dermatite nodulare contagiosa rappresenta una priorità sanitaria e zootecnica per la Sardegna. Di fronte a questa emergenza, è fondamentale attuare una strategia di controllo tempestiva, coordinata e scientificamente fondata, che preveda il rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e l’adozione dei corretti interventi mirati a contenere la diffusione della malattia».
Per il consigliere Piero Maieli (FI) «la Regione ha perso 25 giorni, in Lombardia l’epidemia è stata stroncata sul nascere e noi siamo ancora qui a decidere quando iniziare, purtroppo, gli abbattimenti. Da veterinario mi piange il cuore perché è il fallimento della mia professione ma siamo davanti al Covid dei bovini e non c’è altro rimedio. Chiedo però massimo sostegno per gli allevatori, che vanno indennizzati subito».
(Unioneonline/E.Fr.)