Sui monitor appesi alla parete, l'emergenza veniva segnalata da Seui e Belvì.

I roghi divampati mercoledì, ancora ieri hanno impegnato in Barbagia elicotteri e squadre a terra, mentre qui - nella centrale operativa regionale della Protezione civile - tutte le operazioni venivano seguite in diretta. Così, in una giornata di maestrale - cominciata con la previsione di allarme rosso (rischio estremo) per il pericolo d'incendio in Gallura e nel Sulcis, e proseguita poi con la mappa della Sardegna tutta colorata d'arancione (rischio alto) - il fuoco domato intorno alle 9 a Belvì si è rianimato alle 13 passate e sullo schermo che segnava Fine intervento lo spazio si è fatto bianco d'improvviso.

Una telefonata e gli elicotteri sono tornati in servizio sopra il bosco in fiamme.

L'ORGANIZZAZIONE - La sala del palazzo di via Biasi a Cagliari è organizzata col rigore di un accampamento militare dell'antica Roma.

Due lunghe file di scrivanie disposte davanti agli schermi giganti che - tra mappe, registri di volo, bollettini di rischio continuamente aggiornati - prendono il polso delle calamità naturali (oggi gli incendi) in tutta l'Isola.

La riga davanti è occupata dagli operatori del Corpo forestale e dei vigili del fuoco. Nella riga dietro stanno gli uomini in blu della Protezione civile e uno dell'agenzia Forestas. È da qui, da questa sala, che viene governata la macchina antincendio della Sardegna.

Un esercito di diecimila uomini delle squadre a terra (forestali, operai di Forestas, barracelli, volontari), 12 elicotteri e tre canadair che, dice il capo della Protezione civile Graziano Nudda, "garantiscono un intervento immediato grazie a un'organizzazione capillare nel territorio. Per questo, nonostante il numero di roghi appiccati quest'anno sia già un terzo in più rispetto al 2016, la superficie bruciata è invece inferiore del venticinque per cento".

I TURNI - Tutte le postazioni sono occupate dalle 9 alle 20, ma anche oltre quando ci sono elicotteri o canadair in volo e quando l'emergenza lo richiede.

Gli uomini della Protezione civile, invece, coprono turni in sala operativa 24 ore su 24, con l'arrivo di rinforzi nei casi in cui - come nella giornata di ieri - il bollettino di previsione del pericolo incendi segni zone rosse e arancioni, ovvero rischio estremo o alto . È in casi come questi, per dire, che arriva anche il direttore del servizio emergenze. Ieri c'era il vicario Pietro Massidda: "Il nostro apporto è necessario quando, ad esempio, c'è da chiedere l'intervento di uno o più canadair da Roma".

L'ASSISTENZA - La postazione della Protezione civile nella sala operativa "ha la funzione di assistenza alla popolazione nonché quella di garantire - spiega l'ingegnere Antonio Usai - il rifornimento idrico con le autobotti agli allevatori dei comuni più colpiti dalla siccità".

È da qui che partono le comunicazioni coi sindaci e le prefetture quando, ad esempio, certe emergenze consigliano l'evacuazione (provvedimento disposto ovviamente dal primo cittadino) di abitazioni, alberghi e campeggi.

IN CIELO E A TERRA - Il settore Spegnimento incendi è quello della fila davanti. "Coordiniamo i mezzi aerei della flotta regionale e chiediamo, quando necessario, l'intervento dei canadair", dice Elio Mameli, responsabile del servizio per il Corpo forestale, che ieri mattina ha sollecitato l'invio in Barbagia di uno degli aerei di stanza a Olbia.

Per le squadre a terra si lavora d'intesa con l'agenzia Forestas, i barracelli, e i vigili del fuoco che hanno firmato la convenzione per fornire squadre di rinforzo al servizio antincendio boschivo. "Ma al di là degli impegni presi - sottolinea l'ingegnere Roberto Cancedda, della direzione regionale - quando ci sono giornate a rischio noi vigili del fuoco siamo sempre presenti per partecipare al coordinamento delle forze in campo".

IL VOLO DEGLI ELICOTTERI - I monitor alla parete sono cosa viva, in evoluzione. Quello che incuriosisce di più è lo schermo con le traiettorie di volo degli elicotteri, linee colorate (ogni mezzo aereo ha un colore suo) che disegnano una matassa nel cielo sopra il rogo da spegnere e poi una riga lunghissima ogni volta che il velivolo si allontana per riempirsi la pancia d'acqua. Ieri, sopra Seui e Belvì, le matasse di filo erano giallo limone e violetto.

L'ALLERTA - Il bollettino per l'antincendio, invece, con i diversi livelli di allerta divisi su ventisei zone, viene inviato dal centro funzionale decentrato che, spiega il dirigente Paolo Botti, "si occupa della previsione dei rischi di roghi e idrogeologico".

Nella sala operativa di via Vittorio Veneto lavorano geologi, ingegneri, agronomi e informatici che rielaborano i bollettini meteo dell'Arpas di Sassari e quelli dell'Aeronautica militare. La mappa di rischio idrogeologico, "è verde (pericolo assente ndr ) dal 6 marzo, è da allora che non piove". Il bollettino antincendio, invece, anche oggi sarà da allarme rosso.

Piera Serusi

LE OPERAZIONI DI BONIFICA A SEUI:

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