“Perché sono così attivo? Perché è il mio lavoro”. Matteo Salvini, vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili,  ha iniziato la sua campagna di comunicazione a tamburo battente e ogni giorno pubblica un video dal suo nuovo ufficio romano. 

Prima della riunione a palazzo Chigi ha mostrato l’elenco delle 117 opere pubbliche incompiute  e già commissariate in tutta Italia. Ci sono delle righe sottolineate con l’evidenziatore: “Dobbiamo sbloccarle”, ha detto Salvini. E in cima alla lista ci sono “nove dighe in Sardegna”.

Poi l’elenco prosegue con la metropolitana di Catania e altri cantieri fermi. “Sbloccarli”, ha ripetuto il ministro, “significa meno disagi per i cittadini e più posti di lavoro”. 

Le opere sarde in quel foglio sono sparse in tutte le province: si parla dell’ampliamento della diga di Maccheronis, nel Nuorese, delle dighe di Monti Nieddu e Medau Aingiu, nel Cagliaritano, di Cumbidanovu, nel Nuorese. Poi c’è la messa in sicurezza della diga cantoniera sul fiume Tirso, nell’Oristanese, quella sul rio Olai e sul rio Govossai, entrambi nel Nuorese, quella sul rio Mannu di Pattada a Monte Lerno, nel Sassarese, e di Monte Pranu, sul rio Palmas, in provincia di Oristano. Gli interventi più costosi sono quelli che riguardano le dighe di Monte Nieddu, 270 milioni, e di Cumbidanovu, 114.

(Unioneonline/EF)

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